Dieci cose da vedere a Desio e Brianza… a parte le Final 8

(Roberto Sanvito) – Dureranno solo tre giorni le Final 8. E per molti (milanesi, cremonesi e reggiani) saranno finali mordi&fuggi con sosta a Desio giusto per la partita, poi via. Per chi invece deciderà di fermarsi in Brianza abbiamo pensato di dare qualche piccolo suggerimento su come riempire le ore libere dal basket. Non saranno molte perciò vi segnaleremo mete poco distanti e visitabili abbastanza velocemente. Anche in questa lista abbiamo escluso Milano e ci concentreremo su Desio, Brianza e limitrofi.

Desio innanzitutto. Di certo non è una città a vocazione turistica ma qualcosa da vedere c’è. Di certo non lo scheletro della grattacielo perennemente in costruzione (e che non sarà mai terminato) che entra di diritto nella lista infinita degli ecomostri italiani. A Desio è nato un Papa, Pio XI e la sua casa di via Pio XI 4 (in centro) è diventata un museo, aperto però solo la domenica dalle 15 alle 18. Poco distante, nella piazza principale, c’è la Basilica SS. Siro e Materno del Seicento. L’edificio di maggior interesse storico-artistico è la villa Cusani Traversi Tittoni in via Lampugnani, visitabile ma solo su prenotazione.

– Seppur ci si trovi nell’area più urbanizzata d’Italia c’è anche spazio per alcune aree verdi protette. Abbiamo pensato anche agli amanti della natura. A Nova, a pochi minuti dal PalaBanco, c’è il parco del Grugnotorto, poco distante il Parco Regionale delle Groane (www.parcogroane.it) che, al suo interno, ospita a Cesano Maderno l’oasi Lipu (http://www.oasicesanomaderno.it), un’area di 100 ettari con circa 130 specie di uccelli censite di cui metà negli stagni e 160 specie vegetali. È visitabile da mercoledì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.

– Siamo sempre in un parco, quello di Monza, famoso per ospitare l’Autodromo nazionale (www.monzanet.it) sul cui circuito dal 1923 si disputa il GP di F1 d’Italia. Si può visitarlo tutti i giorni con ingresso da Vedano al Lambro dalle 7 alle 19 (5 euro).

– Monza, a meno di dieci minuti da Desio, offre molte attrattive. Il top è sicuramente la Villa Reale (http://www.reggiadimonza.it), costruita sul finire del XVIII secolo, coi suoi giardini prospicienti e il roseto. Si possono visitare gli appartamenti reali, con arredi delle stanze personali degli ultimi sovrani residenti: Umberto I, figlio di Vittorio Emanuele II, e sua moglie la Margherita di Savoia, la “prima Regina d’Italia”. Dal 8 settembre 2014 sono visitabili inoltre gli appartamenti privati al secondo piano nobile e il belvedere. Aperta al pubblico dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18 e nel week-end dalle 10 alle 19. Attualmente ospita la mostra fotografica di Steve McCurry.

– A Monza, in centro, c’è anche il Duomo che custodisce, nell’altare della cappella di Teodolinda, la corona ferrea ritenuto uno degli oggetti più importanti di tutta la storia dell’Occidente cristiano. Al suo interno reca un cerchio di metallo che si dice sia uno dei chiodi utilizzati per la crocifissione di Gesù (www.museoduomomonza.it).

– A Cesano c’è palazzo Borromeo, sontuosa dimora seicentesca con un fantastico parco in cui, nelle notti d’estate, si possono ancora scorgere le lucciole.

– Non sono proprio a due passi, ma Desio è ottimamente collegata tramite le due principali arterie a Lecco e Como. Che significano una gita a due dei principali laghi lombardi. Occorre almeno una mezz’ora di auto, ma se si parte il mattino qualcosa si riesce a vedere prima di entrare al PalaBanco. Dalle parti di Lecco, attraverso la SS36, merita una visita Bellagio (c’è Villa Serbelloni) e i luoghi manzoniani. Bello il lungolago di Como, ma soprattutto le ville storiche e i giardini che spuntano qua e là proprio a ridosso dell’acqua. E già che ci siete fatevi l’escursione in funicolare su al paesino di Brunate che domina Como; la prima corsa risale al 1894, il tragitto dura 7’ per una pendenza del 55%, la massima consentita.

– La Basilica di Agliate (frazione di Carate Brianza) è uno degli esempi più significativi di tutta l’architettura romanica in Lombardia. Edificata nel IX secolo, con le sue tre navate e il singolare battistero a nove lati. La chiesa è generalmente aperta e visitabile mattino e pomeriggio.

– Per scoprire la Brianza più autentica bisognerebbe fare una capatina a Montevecchia. Da quest’altura si possono trovare scorci meravigliosi del territorio a nord di Milano. Mario Soldati la racchiuse così: “È tra le più belle posizioni di tutta la Brianza: uno spalto altissimo, un balcone che si erge, fuori dalle nebbie”. Descrizione perfetta. Sono tanti gli angoli da scoprire; sul punto più alto sorge il santuario della Beata Vergine del Carmelo, ci si arriva dopo 174 gradini circondati da alberi. E per pranzare c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ah, provate i formaggini…

– La decima e ultima meta che vi consigliamo potremmo definirla alternativa, nel senso che resta un po’ fuori dagli itinerari classici della verde Brianza. Siamo ad Inverigo (Lc) e in verità è una salutare passeggiata collinare. L’obiettivo è raggiungere la statua in pietra di oltre due metri raffigurante Ercole con clava e pelle di leone soprannominata il “Gigante” per via delle dimensioni. Per raggiungerla c’è una bellissima scalinata, prima ancora, più in basso, un fantastico sentiero chiamato viale dei Cipressi che proprio l’estate scorsa ha compiuto 350 anni e dal 1960 è stato sottoposto a vincolo ambientale e riconosciuto come luogo dell’identità regionale.

Roberto Sanvito, giornalista professionista e ufficio stampa Us Aurora Desio

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