Fuori Menù. L’anno trascorso? No, l’anno che verrà.

Ci sono un sacco di pensieri in questa giornata abbastanza speciale. E’ vero, sono l’illuso di sempre e ci sono persone che continuano a dimostrarmelo, ma è pur vero che per fare certe cose serve indossare un “brillante travestimento”, poi cambiarselo per prendere una parte nuova dove capita. Però anche nelle giornate speciali ci sono delle cose più importanti a cui badare: l’invio di un pensiero alla gente della Maremma, le riflessioni degli “altri” dissesti veri del nostro paese, sempre più in ginocchio e indifeso di fronte alla natura, il fatto che il turismo, una delle nostre risorse primarie, non entri nemmeno nel dibattito televisivo più importante degli ultimi anni. Insomma, un po’ di massimi sistemi che non guastano, dopo le emozioni di essere andato a Biella con ragazzi che vivono il basket da seduti, un paio di telecronache con Pietro Scibetta, il pezzo che ho scritto per Gazzetta del Sud sulla carriera di allenatore di Gianmarco Pozzecco, e che uscirà giovedì’.

Se ripenso a questo anno vissuto così intensamente ho il grande rimpianto di non aver letto abbastanza, cosa che mi avrebbe arricchito e che avrebbe reso migliore la mia scrittura. E la cosa sull’anno appena trascorso si ferma qui: chi si guarda indietro è perduto. Quando tornerò a Capalbio  porterò con me un libro di Winslow, che in casa letteralmente impazza. Ho trovato un paio di biglietti per Florence and The Machine, che ho conosciuto grazie a Mauro Bevacqua e a un meraviglioso viaggio ad Arras per i Pearl Jam.

Devo impormi di sfruttare il corso di cucina che mi è stato regalato per lo scorso Natale. Fare qualcosa di buono per un club che mi ha dato fiducia, la compagnia e le aziende che hanno avuto voglia di sognare insieme, e che continuano a farlo. Mantenere sempre la stessa energia ma mettere anche un po’ di ordine, sempre con l’ardire della trasversalità. Senza cataloghi, senza etichette così banali. Continuare a pensare che l’ultima spiaggia è un posto magico (quello che vedete in foto, ed è pure così romantico) per i giusti, e una condanna per l’ipocrisia.

Non possono esserci risposte quando non c’è verità. E la verità va a braccetto con la buona compagnia, le persone a modo e l’anno che verrà, ripartendo ancora dall’ultima spiaggia, con una preghiera e un ringraziamento.

Una replica a “Fuori Menù. L’anno trascorso? No, l’anno che verrà.”

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