Misto Mare sull’Adriatico

Mentre gli amici trasmettono fotografie dalle più svariate latitudini del globo, mi iscrivo al partito di quelli che pensano o sognano che sia più chic stare a casa. E per me, questo giro, stare a casa significa Marche. Ci sono un sacco di sagre – dal cocomero ai maccheroncini di Campofilone fino alla “mostruosa” sagra delle sagre di Ripatransone per un puzzle con oltre 45 stand che mi attira anzichenò. Deciso, ci andrò per morire a Ferragosto. Ma occhio alla sagra delle cozze di Pedaso: oltre 120 quintali di cozze, 25 quintali di sugo e 15 quintali di spaghetti sui tavoli di oltre 50 mila spettatori.  Poi ci sono i locali, tanti locali, un sacco di Chalet più o meno validi che propongono una ristorazione più o meno valida. Sono reduce da un paio di esperienze drammatiche, tipo il Sushi sull’Adriatico.

Da Figaro a Porto San Giorgio, a dire il vero, il cibo non era neanche malaccio. Ma è il servizio a fare la differenza nei posti. C’è la CocaZero? Si, poi ti arriva solo quella Light. Acqua gasata, ma ti arriva naturale. Per arrivare ai piatti sono già cambiati 5 camerieri. Si mangia, discretamente, ma l’idea è già quella che non si tornerà. Peccato. Da Sushi Ta, a Porto Sant’Elpidio, becchiamo una serata nerissima. Ci siamo dovuti alzare per prenderci da soli la salsa di soia. L’insalata di alghe arriva mezz’ora prima di tutto il resto, che poi è riso scotto. Chiediamo la “schiscetta” da portarci a casa, e se la dimenticano. Problema di fondo: grossi tagli nelle cucine e personale improvvisato. La crisi? Può essere. Ma così non si va da nessuna parte.

Allora tocca dedicarsi a vecchie certezze: il Piccantino a Civitanova Marche ha la pasta più buona d’Italia, quella di Mancini amata dalle rockstar, ogni giovedi organizza serate a tema molto interessanti. Paella, poi birra artigianale poi il suino accompagnato dai vini di Rio Maggio. Pollice Verde. La pizza di Silvano a Macerata, sotto la facoltà di giurisprudenza: ma non dimenticate un piatto di mozzarella freschissima. Il Clandestino di Moreno Cedroni a Portonovo: se volete fare bella figura e vi “accontentate” di mini porzioni, è uno dei posti più belli d’Italia. Se invece vi piacciono le cose semplici e volete una grande combinazione tra qualità e prezzo, ecco Nicoli a Monte San Giusto: simpatia contagiosa e un vitello tonnato da urlo. Meglio li che allo Shada di Civitanova Marche, per intenderci: 70 euro di insoddisfazione. Poi tre certezze: Cozza Amara a Pesaro, Osteria dell’Arco a Magliano di Tenna e La Spiaggetta a Porto San Giorgio.

Le new entry: la Taverna dei Guelfi a Senigallia, appena fuori dall’austostrada, carne spettacoloso come quella del Battibecco di Numana. Semplice, il prezzo giusto, golosissimo. Poi il Tipo, il Pub di Simone Flamini a Pesaro in  viale Trieste, proprio accanto alla Palla di Pomodoro: panini gourmet e birre artigianali. Ne riparleremo presto. Infine il gelato, tanto gelato: il meglio forse è da Kokonuts a Campiglione di Fermo. Marinucci (Monte San Giusto e Montecosaro Scalo) ha sempre qualche gusto golosissimo. Al Kaldo Cafè, sempre a Montecosaro Scalo, è biologioco. Gelato d’Autore a Porto S. Elpidio, vale la pena fare la coda. La Veneta rimane il miglior indirizzo a Civitanova anche se va molto Pistacchio Goloso, sul quale sospendiamo il giudizio prima di un nuovo assaggio. Spreca, a Trodica di Morrovalle, vale la visita.Image

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