La guida raddoppia, anzi triplica perchè i gironi della serie A2 sono 2: Est e Ovest, e partiamo da Est con i primi 50 ristoranti del dopopartita, quelli della domenica sera in cui ritrovarsi dopo una bella partita e tirare tardi con la fidanzata o gli amici. Una lunghissima full immertion realizzata anche in questo caso grazie a tanti Amici sparsi su tutti i campi (e su tutte le tavole) che parte dalle Marche.
50 – RAVAL TAPAS BAR – ANCONA
La famiglia di Raval è piuttosto allargata: oltre al Tapas Bar, il Raval originale per intenderci, c’è il Ravaletto con la cucina marchigiana e i vini del territorio e nei mesi estivi l’Aia della Cantina Moroder a Montacuto. Potete provarli tutti, ma il primo consiglio per il dopopartita è quello dell’Hamburger. A me piace la versione veggie: un panino al sesamo cotto su pietra con burger di melanzana fatto in casa, formaggio Cheddar, insalata coleslaw e cipolle caramellate, più la salsa segreta Raval accompagnato da patate Raval, cipolla fritta e maionese servita a parte. Eccezionale.
49 – SOTTO LA ROCCA – OFFAGNA
A pochi chilometri dal PalaRossini una pizzeria di culto a Offagna, il paese di Gianmarco Jimbo Tamberi, un Campione dell’atletica leggera ma col basket che scorre nelle vene. Specializzata in pizze giganti, già tagliate a spicchi e obbligatoriamente da condividere. Locale culto della zona, prepararsi a qualche attesa. Ma ne vale la pena.
48 – STRABACCO – ANCONA
Danilo, per tutti l’oste buono, purtroppo non c’è più da un anno, ma Strabacco va avanti nel suo ricordo e con la grande eredità che ha lasciato. Un posto che non può essere la stessa cosa senza di lui ma che resta la miglior destinazione cittadina per i piatti della tradizione anconetana – lo stocco – e per una cantina semplicemente magica. Imperdibile.
FUORILISTA – GINEVRA RESTAURANT ANCONA
Ginevra è il ristorante dell’ Hotel Seeport di Ancona, proprio sopra il porto, guidato dal giovane Chef Umberto Bentivoglio (nella foto).E una segnalazione doversosa, perchè in hotel potreste trovare Fabio Ruini, che ha appeso le scarpe al chiodo per dedicarsi a un nuovo percorso professionale, quello di manager di hotel di lusso.
47 – HOSTARIA DIETRO LE QUINTE – JESI
Con una delle Marchese del Gusto, Letizia Federici, in pieno centro storico a Jesi in un locale elegante che strizza l’occhio alla cucina internazionale ma che ti prende per la gola con il mezzo pacchero di Verrigni alla Carbonara.
46 – I SPIAZZI – JESI
Osteria di grande sapore, sempre nel centro storico cittadino. Qui ci sono stato ed ho mangiato un antipasto vegetariano e gli spaghettoni di Benedetto Cavalieri cacio e pepe. Se volete attaccare un secondo e vi piace la carne, occhio alle bombette di maialino giovane con scamorza affumicata e guanciale.
45 – TABANO – JESI
Se siete carnivori, questa è una tappa obbligatoria in terra Jesina. Secondo molti uno dei migliori locali di carne dell’intera Regione. Gli antipasti con la crescia e le tagliatelle al cinghiale completano un tris ideale per gruppi di tifosi al seguito. Da non perdere.
NEW OPENING – JACK RABBIT BREWPUB INDIPENDENTE – JESI
Con le due birre celebrative di cui sopra, ha aperto i battenti nei giorni scorsi un nuovo Pub in centro città, dove accompagnare alle birre artigianali della casa hambuers, piattini e stuzzicherie varie.
44 – LA BRACERIA DI CIAMBI – ROSETO
Walter e Rachele gestiscono questo piccolo ristorante a 200 metri dal PalaMaggetti, proponendo verdure delle loro terre e carne di fattorie vicine. In cucina, una garanzia come chef Marino Di Colli. Ottimo il petto d’oca affumicato, accompagnato a seconda del periodo da frutta o verdura di stagione. Gustosi i premiati ravioli ripieni di pane e pomodoro. Intrigante il tomino in cartoccio di pasta fillo con insalatina di farro e melone. Disponibili i classici arrosticini, ampio e soddisfacente l’assortimento di carni.
43 – HERCULES – ROSETO
Situato a Roseto nord, sulla via Nazionale, è la pizzeria in cui i tifosi festeggiano le vittorie o sbolliscono le sconfitte. Memorabile la festa promozione in A2 del 1998. Ampia la scelta di pizze, mentre in cucina, robuste signore rosetane garantiscono onesta cucina casalinga, proponendo arrosticini, carne e pesce. Ogni dubbio sarà sciolto dall’esperienza dell’oste Alfonso.
42 – LA VECCHIA MARINA – ROSETO
Il pesce a Roseto, crudo e bollito, arrostito e con la pasta di Gaetano Verrigni. Una trattoria come una volta. Un’istituzione che non sbaglia mai un colpo, anche con una cantina ben fornita delle migliori etichette di una regione in grande crescita da questo punto di vista. Imperdibile.
41 – L’ALTRO PIANETA – CHIETI
Perfetto per la classica pizza post-partita con ampia varietà di ingredienti, intrigante la location in cima a una collina (si arriva a culmine di una ripida salita), ricchissima la lista degli antipasti tra salumi, formaggi ed altre specialità regionali con sapori caserecci, valida anche la carne, in particolare la tagliata.
40 – FIVILU’ – BUCCHIANICO (fraz. di CHIETI)
Classica trattoria con un ambiente familiare e cucina regionale. Specialità della casa ovviamente gli arrosticini abruzzesi, da provare anche le pallotte e i vari tipi di pasta fatta a mano. Si mangia tanto e si spende poco, con poco più di venti euro si esce belli sazi, davvero consigliata per chi ama i sapori di una volta.
39 – PIZZERIA FREEKETE – CHIETI
Un maestro pizzaiolo appassionato e abbondante come le sue pizze, Andrea Trovarello, ti conquista con il suo entusiasmo e la qualità dei suoi impasti. Alcuni con mix alternativi come canapa sativa e curcuma, altri più tradizionali come il grano arso. Grandi abbuffate in un locale semplice, con menù low cost che parte da 8 ore.
35 – BARNUM – RAVENNA
Al Barnum Maurizio Massari ce lo immagino proprio. E’ il suo posto del cuore. Non esattamente un ristorante ma un locale fuori dal tempo e dallo spazio in cui bere whisky rari, vini naturali e spizzicare una piada ascoltando musica jazz: Il posto che vorresti sotto casa ovunque nel mondo, alla Darsena, a 800 metri dal PalaDeAndrè
34 – S- CLUB RAVENNA
Sempre in Darsena, un locale di quelli che mi piacciono in questo periodo: cocktails e cucina che rispetti la stagionalità degli ingredienti. Il locale tra l’altro è fighissimo, ideale per trascorrere un dopopartita insieme agli amici, tra hamburgers e gin tonic. Gastrofighetto? Può essere, ma vale la visita.
33 – CA’ DE VEN – RAVENNA
In realtà le segnalazioni legate alla tradizione che ci fa l’amico Maurizio Massari sono tre: La “Cà de Ven” locale bellissimo, culto della tradizione romagnola situato nel centro storico (a fianco della tomba di Dante); al “45”, ristorante con cucina creativa ma anche ottima pizzeria, sempre in centro storico, di fronte al Mausoleo degli Ariani; Taverna San Romualdo, cucina del territorio rivisitata ed eccellente cantina, 5km fuori Ravenna in direzione nord (località San Romualdo). Tutti e tre posti dall’eccellente rapporto qualità/prezzo.
32 – HOSTARIA 900 – IMOLA
La tradizione romagnola, interpretata con un tocco di eleganza.
Ristorante storico, situato all’interno di una villa liberty e conosciutissimo dagli imolesi, ha anche il grande vantaggio di trovarsi letteralmente a 150 metri dal palazzetto; il grande Orazio saprà farvi sentire a casa e consigliarvi per il meglio.
La specialità della casa sono i primi al mattarello (tagliatella al ragù di mora romagnola su tutti, che ve lo dico a fare), ma anche su carne e pesce la cucina si fa rispettare.
Da non sottovalutare anche l’intramontabile Passatello in brodo, che tremare il mondo fa.
31 – PIZZERIA DERBY – IMOLA
Per il classico pizza e birra post partita, nettamente “the place to be”.
Nei locali appena rinnovati e ampliati, questa pizzeria non delude mai, anche perchè il menu viene sempre aggiornato, e ogni giorno ci sono proposte nuove e sfiziose; gli impasti sono disponibili anche al kamut e al farro, e sarete serviti dalle ragazze dello staff, che sono giovani a carine. Cosa volete di più?
30 – PANCAKE – IMOLA
La novità dell’anno in città. Laura e Geremia hanno aperto questo piccolo locale (solo posti in piedi, take away oppure consegna a domicilio) dove potrete assaggiare i migliori hamburger dell’universo. Il loro approccio fresco e internazionale, assieme alla scelta di materie prime di primo livello, ha decretato il loro successo totale: non potete andare via da Imola senza essere passati dal centro storico, e quindi da loro. Da cineteca la loro proposta autunnale : Burger di Vitello da 130gr, funghi Porcini freschi, Spinacino baby, Gruyère svizzero DOP e Relish di cipolla bionda delle campagne di Castel San Pietro Terme.
FUORILISTA: MAMMA MIA CAFE’ – IMOLA
Non è un ristorante, non è un bar come tutti gli altri, è un posto per intenditori. Cibi di qualità serviti con l’aperitivo, bottiglie da mille e una notte, panini e ora la novità della cena take-away la domenica sera (appunto), il tutto in collaborazione anche con ristoranti stellati. Ah, dimenticavo, sono anche produttori di birra artigianale. Altro?
Su, fate un salto a trovare Andrea, Matteo, Denis e Maurizio: potrebbero arrabbiarsi se ordinerete un Sanbitter/Crodino invece di un Barolo Monfortino Riserva 2008/Brut di Maso Martis, ma il rischio-linciaggio vale la candela!
29 – PIZZERIA SLURP – FERRARA
Il tempio cittadino della pizza gourmet: quindi grande attenzione per le farine e la scelta della materia prima. Abbinamenti che fanno godere in pieno centro storico. Provate la farro integrale con delle buone verdure, e non sottovalutate le piadine.
28 – THE LAB – FERRARA
Food to feel è il claim di un locale nuovo che propone sperimentazioni culinarie e hamburgers di gran gusto. Piatti della tradizione rivisitati, tagli di carne pregiati e pure la pizza. Ci trovate della movida, perchè il locale tira parecchio.
27 – IL SORPASSO – FERRARA
Una trattoria in cui ho lasciato il cuore, più di una volta. Un posto che mixa la tradizione ferrarese con la Sicilia, usando solo grandi ingredienti e pescando a piene mani dai presidi Slow Food. Ci sono tutte le ferraresità – cappellacci, salama da sugo, pasticcio ferrarese, anguilla marinata di Comacchio – poi tutta un’altra serie di cose da svenimento tipo i Maccheroni Gattopardo (Melanzane, Pomodori, Ricotta Affumicata, Basilico) e gli involtini di pesce spada. Poi una carta dei vini immaginifica. Domanda: cosa chiedere di più dalla vita ?
26 – TEATRO DELLE BIRRE – MANTOVA
Locale di culto per gli amanti della birra. Una selezione ricchissima da tutte le parti del mondo in un locale piccolo, molto intimo e gestito con grandissima competenza. Dalla cucina escono taglieri, panini e svariate stuzzicherie. Bella pesca, non c’è che dire.
25 – NOVECENTO – PEGOGNAGA
Siamo fuori Mantova, in un ristorante d’albergo che la domenica sera può aprire per dei gruppi. Lo segnalo perchè sono grandi interpreti della pizza “alta” gourmet e si sono inventati la ManoVanità, la pizza che racchiude tutti gli ingredienti della tradizione mantovana. Una pizza con pomodoro, mozzarella, salsiccia, parmigiano 40 mesi e riduzione di Lambrusco. A me garba anche l’Autonno con tonno fresco, uva spadellata, cipolla croccante, pepe rosa e mozzarella. Oppure La carne fa male: uovo, porcini, puzzone di moena e mozzarella. Tanta roba.
24 – ANTICA OSTERIA FRAGOLETTA -MANTOVA
Qui si va sul sicuro in nome della tradizione. In centro città a pochi passi da Piazza Sordello, deve il suo nome a una attrice del ‘700 che veniva chiamata Fragoletta per il suo spirito brioso e vitale, inventatasi locandiera per ospitare e rifocillare gli amici attori che si esibivano nel vicino Teatro Vecchio, dove ora si trova il ristorante. Misto di salumi Mantovani con mostarda di mele, polenta abbrustolita e gras pistà, Tortelli di zucca al burro fuso e salvia, Tagliata di cappone cotto in tegame con zucca, cipolla rossa ed uvetta, ma provate anche la zucca al forno con la cipolla rossa, imperdibile.
23 – LA VECCHIA PERGOLA – GOSSOLENGO (PC)
Alle porte della città Alessandro Mambretti ci porta in uno dei locali sicuri per mangiare del grande gnocco fritto, o torta fritta che dir si voglia: il pasto inizia cosi, col solito ricco accompagmamento di salumi e formaggi tipici. Poi pisarei e fasò, trippa, stinco di maiale, giusto per stare leggeri. E gutturnio a catinelle. L’alternativa in città, sempre in nome della tradizione: Osteria La Saracca.
22 – ANTICA LOCANDA DEL FALCO – GAZZOLA – CASYELLO DI RIVALTA (PIACENZA)
Non vi mando lì perchè ci trovate spesso Giorgio Armani, ma perchè è un posto da visitare, da cui andare via con un pò di prodotti tipici e dopo una bella mangiata con gli amici. L’ideale sarebbe il pranzo della domenica, magari in una bella giornata di sole, ma va benissimo anche dopo la partita. Anolini alla piacentina, pisarei e faso, tortelli alla piacentina con ricotta e spinaci, cosciotti di agnello e maialino da latte per i carnivori. La cantina è meravigliosa.
21 – LUPPOLERIA – PAROLE DI BIRRA – PIACENZA
Considerata una delle birrerie italiane più fornite, con una ricchissima selezione di artigianali che accompagnano piatti, piattini e hamburgers. Cercate le birre di Made in Piace de La Buttiga: Polka, Sogno o Truffa quelle da provare senza esitate un secondo.
20 – TRATTORIA PANE E VINO – VERONA
Il claim dice: “Casa dell’Amarone”, e ne hanno ben donde. Qui I c’è l’Amarone della Casa, 32 euro al litro, in caraffa, si parte col quartino a 8 euro. Cinema vero anche in cucina, con il piatto dei fritti per iniziare, oppure i salumi, poi una serie di proposte interessanti come le lasagne con la zucca stufata e il crudo, col formaggio gratinato e la salsa allo zafferano. Per gli amanti della carne, i secondi sono paradisiaci, ma c’è anche il bacalà alla vicentina.
19 – IL TORCOLO – VERONA
Alcuni dei migliori ristoranti di tradizione veronesi la domenica sono chiusi. Il Bersagliere, per esempio. Oppure Al Pompiere che trovate aperto solo a pranzo. Chi vi aspetta è il Torcolo, a pochi passi dall’Arena, dove ogni tanto potete trovarci Raffaele Ferraro, uomo marketing della Scaligera e geniale fondatore de La Giornata Tipo. Per me risotto al vino con amarone e zucca, ma qui vanno forte la polenta con Soppressa, Funghi e Formaggio Monte Veronese, gli Gnocchi con Pastisada de Caval , i Bolliti e arrosti secondo la tradizione con il purè e la salsa verde, le costine con le verze, per chiudere con dessert al carrello per la mazzata finale.
18 – PIZZACAFFE’ LA TORRE – VERONA
All’interno della torre medievale in Via Scipione Maffei 1, l’incontro tra la pizza in teglia alla romana di Saporé del grande Renato Bosco e il caffè de Il Coloniale.Un nuovo concept di street food, dalla mattina alla sera, in un tripudio di doppiocrunch (imperdibile) e abbinamenti straordinari. Se volete sedervi da Bosco dovete andare a San Martino Buonalbergo, poco fuori Verona Est, con la sala degustazione aperta fino alle 24. Un’altra buona opzione cittadina per la pizza gourmet è Acqua e Grano, per una buona birra e una serata più “chiassosa” si può andare al Kofler Cafè.
17 – ENOTECA DA FEO – CIVIDALE DEL FRIULI
Udine gioca a Cividale del Friuli almeno fino a Natale, quindi spazio alla meravigliosa cittadina longobarda, dove si mangia e beve divinamente. Una cantina ricchissima che ho avuto modo di toccare con mano qualche anno fa. E una accoppiata di salumi e formaggi da circoletto rosso per gli amanti del genere. Gli affumicati di D’Osvaldo, la Pitina della Valtramontina, il San Daniele di Bagatto, lo speck di Sauris e sui formaggi la stessa filosofia: le caciotte alle erbe di Zoff, il caprino di Pegliano, il malga Montasio, il Formadi Frant, il formaggio di grotta e il pecorino del Carso, ed altri ancora. Meravigliosa.
16 – ORSONE – CIVIDALE DEL FRIULI
Il ristorante e B&B della famiglia Bastianich. Non potevamo esimerci. Con Fabi ci siamo stati in occasione di una tappa dell’Artigiano in Tour. Grande pranzo. La contaminazione tra New York City e il Friuli dà vita a un progetto accattivante come il proprietario. La cucina a vista è di altissimo livello. Provate i garganelli con sugo d’anatra e cavolo nero. Per il menù degustazione ci si avvicina ai 100 euro, ma è un’esperienza che vale la pena provare.
15 – ALTURIS – CIVIDALE DEL FRIULI
Un posto da sogno, con i vini della omonima cantina e le birre artigianali del birrificio di proprietà, il Birrificio Gjulia. Che accompagnano un menù della tradizione ricco e di grande livello, dall’antipasto al dolce. Per chi volesse scoprire il meraviglioso mondo del frico e delle sue varianti, questo è un posto giusto e un pò diverso dal solito, non in centro, adatto a comitive ampie.
14 – MUSCOLI’S TREVISO
Le tapas alla trevisana qui ci sono praticamente tutti quelli della tradizione. La specialità del posto è il panino al prosecco: pane al latte, salsa all’aglio, ripieno di mascarpone e gorgonzola, mortadella, imbevuto di prosecco e poi passato alla piastra. Una delizia.Un’altra idea è La Roggia, locale in cui si può scegliere tra l’aperitivo coi cicchetti oppure un paio di portate. Sempre affolatissimo e divertente, un posto dove tirare tardi tra un prosecco e l’altro, ideale per un gruppo di amici reduci dalla partita.
13 – L’INCONTRO – TREVISO
Una sicurezza sotto le volte della cinquecentesca Porta Altinia, non lontano dalla stazione, che ebbi modo di frequentare in un paio di occasioni qualche tempo fa. Non sono cambiati nè il format nè il locale, sempre di successo. Piccolo, con una bella cantina e un buffet di antipasti in cui gettarsi a capofitto cercando di non esagerare. Per gli amanti del genere, consigliatissimi fegato, rognone e trippa preparati secondo i dettami della più rigida e tradizionale cucina veneta. Chiedete anche i prodotti goutmet di produzione propria, come il caramello (al mandarino, alle arance, al limone e anche alle nocciole) e i biscotti fatti in casa.
Chi invece ha cambiato faccia è Le Beccherie, altro locale storico cittadino, oggi rinfrescato,con classe e informalità, in una formula wine-bar con delle belle proposte di accompagnamento di terra e di mare. Il locale è davvero figo, il circoletto rosso va al Tiramesù classico e scomposto.
12 – BRACI & ABBRACCI – TREVISO
Simone Fregonese ci consiglia questo locale moderno, luminoso, elegante come piacciono adesso, con schizzi di rustico e di vintage, apprezzato soprattutto dai carnivori. Tagliate, bistecche e una meravigliosa tartare. Ma ci sono anche interessanti proposte di pesce. Accurata scelta delle materie prime, proprietari che hanno voglia di fraternizzare e di farsi apprezzare con la sostanza delle loro proposte. Ci riescono bene.
11 – NAVIGANDO – TRIESTE
A due passi da Piazza Unità, è relativamente nuovo e da poco abbina a un ristorante di pesce di buonissima qualità anche un’ottima pizzeria. Ampio dehor riscaldato, se non c’è bora si puó star fuori dieci mesi all’anno.
10 – ANTICO PANADA – TRIESTE
Direttamente sul Canale, all’Antico Panada un locale moderno e dal sapore intetrnazionale dove si mangia ottimo pesce fresco, anche del golfo di Trieste. La cantina è abbastanza fornita, c’è una bella selezione di olio da diversi frantoi, dolci fatti in casa e prezzi in linea con le aspettative. Una ozpione diversa, giocando con l’aggettivo “antico” è quella della hamburgeria Antica Sartoria di Napoli, dove dominano una vasta scelta di hamburger di Manzetta Prussiana, bruschette e quintali di patatine fritte. Bel locale, tra l’altro.
9 – GRANDE BUFFO – TRIESTE
Tecnicamente è un pub, e dentro non si presenta neppure troppo bene. Tuttavia, la cortesia, la qualità delle birre e soprattutto della carne e delle patatine lo rendono un posto imperdibile. Ah, nel menu ci son anche diversi panini per vegani. In Viale, armatevi di santa pazienza per il parcheggio.
(Daniele Labanti) Il bolognese nativo, lo sa. Non c’è bisogno di tediarlo con questa fastidiosa premessa. Ma essendo questa una guida per forestieri, cestisti incalliti che dopo la partita della domenica si trovano dispersi fuori da un palasport alle otto di sera, affamati e moralmente fragili – vittoria o sconfitta incidono in modo determinante nell’umore della sera – bisogna precisarlo: mangiare la domenica (figurarsi la sera) a Bologna è impossibile. Un deserto è la città. Avete fame? Problemi vostri. A Bologna, di domenica, si sta chiusi. Non vado fiero di questo “modello”, dopo la partita sacramentare a caccia di un posto sfizioso è oramai tradizione. Nonostante questo, ecco sei posti dove assaggiare qualcosa la domenica dopo la partita:
8 – QUANTO BASTA – BOLOGNA
In via del Pratello, strada cult della movida giovanile e universitaria con i baretti, i locali e la gente che sorseggia vino all’aperto, anche d’inverno. Il ristorante merita la menzione per la ricercata cucina romana, ma potrete anche fermarvi nelle altre osterie che trovate sotto i caratteristici portici del centro bolognese. Qualcosa che attirerà la vostra attenzione lo troverete di sicuro.
7 – RANZANI13 – BOLOGNA
Subito ai margini della zona universitaria, in via Ranzani, è sorta da qualche anno questa pizzeria gourmet amatissima dai bolognesi. Pizze di tutti i tipi e di tutte le farine, realizzate con la collaborazione di alcuni dei marchi più noti nel settore del food italiano. Locale enorme, rumoroso e stravagante. L’esperienza merita una visitina, ma ricordatevi di prenotare oppure scordatevi di mangiare.
6 – LA BELLA NAPOLI D’AMORE – BOLOGNA
La Bella Napoli in via San Felice è il ritrovo doc degli appassionati cestistici bolognesi. Da sempre covo del dopo partita negli anni Ottanta, quando Basket City è diventata Basket City e il locale era frequentato dai giocatori. La gestione è cambiata, il ristorante è stato ampliato e rinnovato, non si mangia più solo pizza (che resta, comunque, tra le migliori della città). A cento passi dal PalaDozza, comodissimo per chi segue la propria squadra contro la Fortitudo.
5 – SEGA – BOLOGNA
Localino di nuova concezione in via San Mamolo, creato dal famoso DJ Uovo, utilizza materie prime di qualità e propone pizza al taglio “da sega”, appunto. Farine di ogni tipo, condimenti di prim’ordine, si avvale della collaborazione del Forno Brisa, realtà di grande ascesa nel panorama regionale. Da assaggiare le birre artigianali dal nome “local” come Sorbole e Socmel. Pochissimi posti a sedere ma l’idea di pizza al taglio regala un veloce turnover della clientela.
4 – BERTOZZI – BOLOGNA
Trattoria bolognese che più bolognese non si può, gestita con amore dal grande tifoso fortitudino Fabio Berti, propone piatti della tradizione dai primi, ai secondi, fino ai dolci. Ambiente carino e informale, dove poter proseguire la discussione sulla partita appena finita. Se telefonate, potete mangiare anche un po’ più tardi rispetto al canonico orario di cena. Il ristorante è in via Andrea Costa a due passi dallo stadio Dall’Ara.
3 – ACQUA PAZZA – BOLOGNA
Se cercate qualcosa di più raffinato, e costoso, ecco uno dei migliori ristoranti di pesce della città. In cucina, Francesco Carboni è un maestro del suo genere e nel suo ristorante troverete sempre una proposta del giorno con il miglior pescato a disposizione. Importante anche la carta dei vini. Per trovarlo dovrete arrivare fino in via Murri, zona Chiesa Nuova.
FUORILISTA – LA BOTTEGA DI VIA MONTEGRAPPA – BOLOGNA
Già segnalata su Basket Kitchen, la Bottega di via Montegrappa gestita da Massimo Crudeli unisce una grandiosa cantina a una proposta ricercata di piccole porzioni che vanno dalla tradizione emiliana fino alla Francia. Una sorta di tapas bar nostrano, dove uscirete sazi e felici. Telefonate per conoscere gli orari domenicali, che comunque non vanno oltre le 19.30: un posto perfetto, quindi, per un brunch veloce o un gustoso aperitivo pre partita.
2- TRATTORIA RIVABELLA – ZOLA PREDOSA
Rivabella o da Ugo, crescentine, tigelle, tris di pasta fatta in casa e basket. Tanto basket. Parlato e discusso fino a notte fonda oppure guardato grazie a un impianto satellitare che prende più o meno tutte le partite del mondo. Ideale per i gruppi che si dirigono alla Unipol Arena e che possono fare notte.
1- OLTRE – BOLOGNA
Un posto che nasce dall’incontro tra Daniele Bendanti, già Chef di Osteria Bottega, tempio bolognese dei sapori della tradizione, con un piccione che ha fatto la storia in città; Lorenzo Giacomo Costa, cresciuto al ristorante di famiglia, il “Battibecco”; e Jacopo Pozzati, il basket e l’arte nelle vene, con una passione pazzesca per tutto ciò che è buono e bello. Informale e elegante come funziona oggi, Oltre è un perfetto connubio tra tradizione e innovazione. Ovviamente da non perdere, per gli amanti del genere, il piccione a varie cotture,il patè dei suoi fegatini,cavolo cappuccio e prugne. Per chi preferisce il pesce c’è il polpo Polpo croccante cotto a bassa temperatura con il suo succo,cicoria e purè di sedano rapa.
A CURA DI GIANMARIA VACIRCA
RINGRAZIO DI CUORE TUTTI I COLLABORATORI DAI CAMPI
MAURIZIO MASSARI – RAVENNA
DANIELE LABANTI – BOLOGNA
LUCA MAGGITTI – ROSETO
LETIZIA FEDERICI – JESI
SIMONE FREGONESE – TREVISO
RAFFAELE FERRARO – VERONA
RICCARDO GIRARDI – FORLI
CEDRO GALLI – CHIETI
CARLO VERGANI – FERRARA
ANDREA SAULE – TRIESTE
MATTEO MARCHI – IMOLA
ALESSANDRO MAMBRETTI – PIACENZA