BASKET KITCHEN 2018 – Speciale Final Eight Firenze

“500 anni sono troppi per chi aspetta, ma pochi per chi non dimentica. Firenze, quanto mi manchi!

Nell’anno in cui io morivo Cristoforo Colombo scopriva l’America. Ma la mia America era tutta qui.

Avevo capito che la bellezza nata in quegli anni meritava un respiro di eternità, avevo il dovere di custodirla, tramandarla, glorificarla. Dovevo farlo per me e per chi con me quel mondo lo aveva costruito.

Volavamo alti con i versi dei grandi poeti, ci riempivamo gli occhi con le pennellate degli artisti e sfidavamo la materia con gli scalpelli ispirati degli scultori, rendendo parole, colori e marmo piccoli assaggi di eterno.

E poi camminavamo, più umani che mai, sulle sponde del nostro fiume, vedendo riflessa nelle sue acque la città e accarezzando col pensiero coloro che amavamo.

E non so quanto darei per ripercorrere ancora una volta il lungarno, specchiarmi nelle sue acque e sentirmi ancora vivo… Vivo come l’arte che ha reso questa città immortale.”

 

Così Lorenzo Il Magnifico splendidamente concludeva uno dei più bei ritratti mai comparsi sul grande schermo come omaggio a Firenze – “Firenze e gli Uffizi” – grazie a Sky Arte e al testo tutto made in Italy della brava – e premiata – Laura Allievi.

Pure noi con questo spirito e già i brividi d’eccitazione siamo arrivati nella città del Dante Alighieri, nella settimana dell’evento nazionale cestistico più importante fino ad oggi – le Final Eight di Coppa Italia – sicuri di uscire arricchiti da un luogo che ha nelle origini del suo stesso nome, “Florentia”, il suo tratto più distintivo ed affascinante.

Essere rigogliosa e fertile – questo il primordiale significato latino – di qualsiasi tipo d’ispirazione, per l’anima e gli occhi, per la mente e lo stomaco.

Foto-Piazza-SMN-

Ce lo ricorda immediatamente Santa Maria Novella, tra le prime – meravigliose – basiliche fiorentine e la principale chiesa domenicana, appena scesi dal FrecciaRossa ed usciti dalla stazione, e la prima tra le ampie ed incantevoli piazze che incontreremo nel nostro eterno e fortunato girovagare.

Il nostro compagno di viaggio – autentico lupo di mare per quanto riguarda le perle nascoste per il ventre e il palato – ci indica subito un posto: non dà certo nell’occhio così vicino agli altoparlanti di Trenitalia, ma il Bar Tonarelli non tradirà le vostre aspettative per la colazione. “Grande sostanza e poco fashion” ci dice l’amico con fare esperto, ma d’altronde siamo ancora lontani dal Nelson Mandela Forum.

 

Con in testa l’accoppiamento che più ci incuriosisce – quel testa-coda Avellino vs Cremona del “nostro” ardito coach Meo – imbocchiamo un classico – Via dei Banchi – addentrandoci nel centro storico fiorentino, patrimonio UNESCO dal 1982. I motivi dell’onoreficenza sono piuttosto evidenti: come una perfetta terzina dantesca trasfigurata in realtà ed architettura, compaiono uno dietro l’altra la chiesa di Santa Maria Maggiore, il battistero di San Giovanni e il simbolo spirituale della città, la cattedrale di Santa Maria del Fiore sui cui tetti è pure possibile camminare durante il tramonto. Non importa quante volte siamo già stati a Firenze, l’effetto mozzafiato è sempre – incredibilmente – lo stesso.

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Non vi preoccupate, abbiamo pensato anche ad una pausa di qualità tra gli uno vs uno di Jason Rich e le visioni celestiali che vi si stanno parando davanti  – letteralmente, con la Porta del Paradiso del battistero – e, proseguendo verso sud dopo aver deviato nell’imperdibile Piazza della Repubblica da Via dei Calzaiuoli, basteranno pochi passi per imbattersi in due ottime alternative consigliate dal nostro cicerone gastronomico: il wine bar Coquinarius,  che ci viene descritto come “molto elegante, con una proposta glam, una carta dei vini super interessante…e soprattutto consigliato da un grande vignaiolo!” e la rustica Birreria Centrale, ad un amen da Palazzo Vecchio.

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Sappiamo che fremete come noi dal pressante desiderio di veder il sole specchiarsi sul fiume Arno e in quell’opera d’arte vivente qual è Ponte Vecchio – se ne sente quasi il profumo -, ma seguite il nostro consiglio e quello di Lorenzo Il Magnifico: arrivate allo spettacolo d’acqua e di colori umani e divini gradualmente, preparandovi come un rituale. Nel mezzo c’è pur sempre piazza della Signoria, la nostra preferita con le statue nella Loggia, la fontana di Nettuno e da qualche settimana anche Gucci Garden, dove trovate il bistrot di Massimo Bottura (imperdibile l’hot dog di Chianina), mentre se non vi acccontentate della copia del David di Michelangelo dovrete risalire qualche metro più a nord, fino alla Galleria dell’Accademia dove viene conservato il possente originale.

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Dissetate prima la fame di meraviglia dei vostri occhi con il più famoso dei capolavori degli Uffizi, la maestosa Venere di Botticelli. Poi – se avrete resistito alla tentazione di non farvi rapire per il resto della giornata dalle opere di Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Mantegna e Caravaggio (la lista è infinita) – immaginando di essere stati catapultati nel Rinascimento italiano e nella sua culla universale rimanete nelle piccole vie secondarie, scendete verso est e, poco dopo la basilica di Santa Croce, approderete in uno dei posti più ricercati di questa prima parte del 2018. La Toraia Gourmet, ultimo gioiello d’arte culinaria firmata La Toraia di Enrico Lagorio, ha da poco aperto un posto unico per la ben nota carne di hamburger – ci dicono – amata persino dall’imperatore del Giappone.

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Ad ogni modo se non siete tipi dai gusti facili niente paura, il nostro fedele accompagnatore non vede l’ora di sfoderare il proprio asso nella manica, forse il più sentito nonchè il più a portata di mano, considerata la zona: La Giostra, pochi metri dopo l’interessante museo ebraico, è tutt’ora il locale più frequentato dalla famigerata E-Street band di Bruce Springsteen e dal Boss stesso, che qui è di casa…“e il proprietario, Soldano, è semplicemente magnifico. Un locale da pausa scenica.”

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Non potremmo però considerare la visita completa se non approfittassimo di tutti gli inviti ai peccati di gola e ai vizi “italiani” che la zona all’ombra di una delle massime realizzazioni del gotico in Italia – la basilica di Santa Croce appunto – ci continua ad offrire, provocandoci come un’amante focosa pazza di noi o come Marquez Haynes in campo aperto.

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Affiancando sacro e profano e dietro alle guglie della chiesa, a vostra scelta potreste optare per rimpinzarvi con una delle più clamorose pizze cittadine, “un angolo di paradiso per gli amanti della pizza” ci istruisce la nostra guida la cui acquolina è ogni minuto sempre più manifesta. “Si chiama la Divina Pizza”, e con dei buoni motivi aggiungiamo noi…oppure, oltrepassando il cavalcavia dell’Affrico, cercare l’insegna del “Povero Pesce” decantato dal “nostro uomo” come “un posticino più che onesto, non lontano dal Mandela Forum bello rustico, uno dei posti in cui mangiare pesce in città”.

E non solo dagli appassionati di ostriche e salmoni, notiamo…nello stesso quartiere infatti  – Campo di Marte – svetta lo stadio Artemio Franchi, casa della Fiorentina e struttura che merita una visita a prescindere dalle proprie inclinazioni a spicchi d’arancia. L’architettura particolarissima e vecchia di quasi un secolo infatti conserva ancora un suo fascino, sfoggiando i tratti tipici del Razionalismo italiano innovativi all’epoca della sua progettazione, negli anni ’30: a Firenze tutto sembra essere costruito a regola d’arte, stadio compreso, e noi siamo solo a metà del percorso…torneremo domani, attraversando l’Arno e deliziando i nostri sensi con le bellezze fiorentine della sponda destra del fiume e gli step back di Andrew Goudelock.

Un’ultima cosa, prima di salutarci e mentre attendiamo il nostro panino con il Lampredotto in uno dei baracchini più famosi del circondario, quello nella Loggia del Mercato Nuovo: abbiamo chiesto per pura curiosità agli anziani abitanti del luogo le origini del giglio, il famoso stemma di Firenze, ma sembra che ognuno abbia un’idea diversa sulla sua nascita…fatto divertente, ma la più bella che abbiamo sentito, come tutto il resto che ci circonda in questi giorni, ha a che fare con le divinità e con l’anno della fondazione romana della città, nel 59 a.C…era primavera, e le celebrazioni furono dedicate alla dea Flora. Il battesimo come “Florentia” e l’associazione con il fiore più delicato e nobile furono – secondo la leggenda – le più longeve conseguenze.

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ALTRE SEGNALAZIONI

Negli ultimi anni Firenze è diventata una splendida meta per gli appassionati di pizza. Le pizza di Santarpia, Berberè, Giotto Pizzeria Bistrot e Le Follie di Romualdo sono da circoletto rosso.

Se amate le bruschette a Firenze c’è una soluzione addirittura al metro, quella di Johnny Bruschetta. Tanta roba per un piacevole accumulo di carboidrati

Da Essenziale si mangia divinamente. Brigata giovane, progetto contemporaneo, un locale di quelli che piacciono a Basketkitchen.

Se desiderate qualcosa di alternativo, Todo Modo è un posto che merita: ci sono un sacco di libri e di grandi bottiglie di vino.

Ah già , la Fiorentina: Antico Ristoro del Cambi, e non sbagliate. Oppure Buca Lapi.

E il Lampredotto? Al Magazzino, in piazza della Passera, una delle mie preferite a Firenze, perchè ci trovate anche una meravigliosa gelateria – Gelateria della Passera – oltre alla Trattoria 4 Leoni e al 5 e Cinque, un vegetariano in cui si mangia divinamente e si sta in Grazia del Signore.

Testo di Michele Pettene

I  locali sono stati visitati, apprezzati e segnalati da  Gianmaria Vacirca

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NON ROMPETE I MARONI: LE RIPRODUZIONI NON AUTORIZZATE SONO INELEGANTI, VOLGARI E POCO RISPETTOSE DELLA PASSIONE CHE CI METTIAMO.

Fine prima parte

 

 

 

 

 

Una replica a “BASKET KITCHEN 2018 – Speciale Final Eight Firenze”

  1. Abbiamo ascoltato intelligentemente i consigli di BasketKitchen ed al termine del primo giorno di partite abbiamo prenotato un tavolo per 8 da Santarpia: all’interno di una piazza viva per essere un giovedì sera, ci accolgono nonostante la tarda ora!
    Partiamo con un misto di antipasti fritti tipici della tradizione partenopea all’altezza delle aspettative per poi continuare con pizze di ottima qualità.
    Ingredienti scelti con cura, pizza leggera ed ottimi sapori: perfino i casertani più scettici non hanno potuto che apprezzare l’alto livello del prodotto!

    Consigliato vivamente, come sempre succede per i suggerimenti di BasketKitchen

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