Con Varese-Montegranaro di domenica si apre il libro dei ricordi. E qui lo facciamo in chiave rigorosamente enogastronomica. Dieci posti che hanno lasciato il segno nei miei mille giorni trascorsi nelle Marche, tutti entusiasmanti. Vado random, ma sono sicuro del numero 1: l’Osteria dell’Arco di Magliano di Tenna, che è anche il luogo della prima e dell’ultima cena. Tiziano non è solo un amico, lui e sua moglie sono osti clamorosi. Un luogo magico, nella piazzetta del paese, nel quale torno sempe volentieri.
La pizzeria Koala di Rapagnano, quante serata. Vera napoletana. Un luogo culto per gli amanti del genere. Ne ordinavo una rinforzata di salsa di pomodoro, almeno una “tripla salsa di pomodoro”. Mi guardavano tutti un po’ straniti.
La Cantina, da Paolo. In paese, un segreto ben custodito dove rifugiarsi per calici di vino, birra artigianale, salumi, formaggi e, quando la mamma cucina, anche dei piatti caldi da urlo. Alla Cantina sono dei buongustai: non a caso hanno messo il logo del locale sugli shorts delle ragazze della squadra di pallavolo. Lo leggono tutti.
Il Kaldo Cafè a Montecosaro Scalo: per un pranzo di lavoro, ma non solo. Un locale dinamico, che cambia pelle a seconda delle serate. I panini sono giganti. I dolci ben fatti.
La Trattoria La Rocca a Porto San Giorgio. Grande chef. Lì mi organizzarono una festa di compleanno a sorpresa, regalandomi una cintura di Gucci due taglie più abbondante. I ragazzi erano stati previdenti, ora mi sta a pennello.
Damiani & Rossi, sempre a Porto San Giorgio. Nella versione invernale e anche in quella estiva, una magnifica terrazza sul mare. Un po’ pettinato, un po’ caro, ma roba di classe. Soprattutto quando hai il budget per accompagnare la cena con un Bandol rosè.
Il Tropical di Grottammare. Un altro magnifico chalet. Chi lo gestisce è un poco umorale, ma è il suo forte. E mi è sempre stato simpatico. Crudo da urlo: per il pesce, probabilmente quello che mi è sempre piaciuto di più.
Chalet Papillon a Porto Sant’Elpidio. Anche qui siamo spesso andati via facile coi crudi. D’estate è bellissimo. D’inverno piccolino e molto accogliente. Ci sono sempre andato molto volentieri.
L’enoteca in piazza a Fermo da Peppe Rossi. Altro luogo di culto e pellegrinaggi apprezzato anche dai tanti amici che mi sono venuti spesso a trovare. La sua porchetta è galattica, il locale è ispirato ai Bar a vins francesi: una versione riuscita benissimo.
I ristoranti di Portonovo: per par condicio non ne cito nessuno. Una delle baie più belle d’Italia. Ostriche e pasta coi moscioli: chi non ha mai visto Portonovo, non ha mai visto una delle cinque-sei cose “di mare” più belle della Penisola.
Di ritorno da Portonovo, verso il Monte, sosta obbligata da Andreina a Loreto: coniglio ripieno, baccalà e andate sul sicuro per una cena da vero gourmet.
Infine (ma ce ne sarebbero tanti altri…) l’Osteria del Mare a Marina Palmense. Un po’ nascosto, un po’ spartano, con pochi tavoli, ma proprio per questo fidatissimo e da provare senza esitazioni.
Del vasto e meraviglioso mondo degli agriturismi, parleremo in un altro post. Intanto segnatevi questi posti, scelti un po’ così, sono quelli in cui ci ho passato più serate, più tempo, in cui sono stato di più con gli amici e con le persone che hanno condiviso con me una porzione di vita bellissima e indimenticabile.
Una replica a “Random su Varese-Montegranaro”
L’enoteca in piazza a Fermo da Peppe Rossi. Prima trasferta , primo posto visto, primo piatto gustato…….grazie al grande Vacirca…….mi mancano le mitiche trasferte