Una serata al Voltone di Tortona, uno dei locali più scenografici della città, nel Parco del Castello, dove ai miei tempi ci si nascondeva per bigiare, a pochi passi, si ballava “I say Yeah” di Stefano Secchi con Orlando Johnson allo Chalet (era l’estate del 1990) a colpi di gin lemon, c’era un vecchio campo da tennis chiamato “Campo5”, malinconico, magico e reietto.
Organizzata da Marco Picchi per il suo compleanno: Picchi è il direttore sportivo del Derthona Basket, è stato un giocatore apprezzabile, anche un buon tennista. E’ juventino, sciupafemmine, è pure un cugino lontano e un amico vicino. Insomma, è uno giusto, le ha tutte per farsi ben volere, è un Golden Boy.
Sono arrivato in anticipo insieme a Enrico Domenico Mossi, il nostro Lapo, e a Andrea Ablatico, aprendo subito un Monsupello Nature da Pinot Nero, uno spumante pluripremiato, tra i migliori in Oltrepò Pavese. Nella nostra “sezione” di tavolo (Andrea, Lapetto, Boris, Il Presidente Roberto Tava) abbiamo continuato con un “Germogli”, un grande classico dell’Oltrepò (pinot nero vinificato in bianco, molti ci sono cresciuti), mentre l’amico Fabio Ventura – uno dei pochi uomini al mondo che più passano gli anni, più ringiovanisce (un Dorian Gray de noantri) – ha fatto dirotta sulla Ribolla, poi servito caffè e amari. Chapeu.
Si, abbiamo anche mangiato. Eccellente la tartare di manzo, strepitose le acciughe fritte. Semplice e delicato il risotto. Poi, non c’era più spazio, ma la cena è proseguita con un paio di proposte per il secondo e dolci di grande appeal.
Serata e posto da conservare in tasca, con un consiglio: un paio di vini dei Colli Tortonesi (Timorasso, Croatina, Barbera) devono esserci per rendere tutto ancora più speciale.