Griglia gourmet: gli ultimi saranno i primi

Le ultime tre posizioni della griglia gourmet, basandoci sulle macchinine di Daniele Labanti e del Corriere di Bologna, mai così discusse, tanto da obbligare l’autore, per la prima volta, a fornire le motivazioni.

Questo giro iniziamo con Cremona, grazie alla ricca bibliografia che ci ha regalato in due anni Alessandro Rossi.

(Rossi) – Per tutti gli amanti della cucina ricca, imperdibile un pranzo a *La Lucciola* (Via del Porto 16), storico ristorante a due passi dal Po. Rispetto per la materia prima, innovazione all’interno di piatti della tradizione, rendono questo posto un tempio del mangiar bene. Consigli: cotoletta ‘orecchio di elefante’ con patate (rigorosamente una per due persone, date le dimensioni) o fritto misto, assicuro che la panatura di entrambe è tra le migliori mai provate. Se volete stare sul classico marubini in brodo per iniziare ed una fetta di cotechino con lenticchie per continuare su una strada di gusto tipicamente cremonese. Verificate la disponibilità di funghi freschi o pesce di fiume, da non perdere la carta dei dolci. Buona la scelta dei vini.

Se volete uscire dall’ambito tradizionale il *Kandoo* (Piazza Cadorna 15) è un locale che a me piace molto. Propongono cucina giapponese e fusion, con prodotti selezionatissimi. A mezzogiorno c’è la possibilità di consumare un pasto completo con una formula a prezzo fisso (da 10 a 15 euro) che comprende una portata principale, riso saltato, verdura, zuppa di miso ed una bevanda. Sono segnalati sulla guida Michelin, l’interno è molto curato sotto ogni punto di vista, il servizio cordiale.

Se siete di fretta e volete consumare un pasto più ‘easy’ il *Palio dell’Oca* (Via Platina 64) in zona centrale è perfetto. Il proprietario è un ex cestista, sa il fatto suo, il rapporto qualità/prezzo è più che buono, come i primi piatti, il cavallo di battaglia della casa.

 *Per chi vuole esplorare la provincia.*

Nella mia lista personale ci sono moltissimi locali che amo frequentare. Il più vicino alla città è l’*Osteria del Quinto* a Picenengo (Via Fra Gherardo 6), località nella prima periferia cremonese. C’è molto spazio all’aperto, ideale per un pranzo o una cena, propongono una cucina semplice ma molto attenta alle materie prime. I gnocchi sono fatti in casa, come i dolci, le carni sono fantastiche, il pesce freschissimo, ottima la selezione dei vini. Il cuoco marocchino, il talentuoso Abi Fetallah, è un mago dei fornelli. Nel fine settimana c’è spesso musica dal vivo, dal jazz, al funk o il reggae.

A Corte de’ Cortesi (Piazza Vittorio Veneto, un quarto d’ora d’auto da Cremona), d’obbligo una puntata a *Il Gabbiano* dell’amico e tifoso Vanoli Andrea Fontana, sommelier, ma più in generale amante del mangiare e bere bene. Due i must: la faraona di nonna Bigina con le mostarde fatte dal padre Gianni e lo zabaione con i biscotti, ribattezzato ‘la colazione dei campioni’ perché molti giocatori ed allenatori cremonesi se ne sono innamorati (citofonare Giuseppe Sciascia).

Altro consiglio calorosissimo per un pasto d’altri tempi. Io lo preferisco a pranzo, però anche a cena ha il suo fascino: trattoria *La Resca* di Vescovato (Strada Statale Inferiore, 10 minuti d’auto dalla città). Senza ordinare nulla vi serviranno un antipasto con diversi assaggi ‘locali’, interessante la scelta dei primi, tra cui spiccano le tagliatelle servite solo con un po’ di burro a parte e accompagnate da quattro sughi in altrettante ciotole (pomodoro, ragù, funghi e fegatini). Non fatevi ingolosire, perché lo stomaco va lasciato ampiamente vuoto per il bollito misto che arriverà su un carrello da cui potrete scegliere i pezzi che più vi stuzzicano: lesso, gallina, lingua, cotechino, testina, arrosto e spalla cotta sono solo alcune delle scelte che vi verranno proposte. Rapporto qualità/prezzo elevatissimo.

PESARO: due indirizzi, e neanche in competizione. Il primo è Cozza Amara. Siamo al porto, si mangia divinamente. Burro e acciughe, proseguiamo coi crudi (ostriche locali a volontà e il rigatino, strepitoso) e ci accarezziamo la pancia con mezza porzione di frittura. Il locale ospita anche dei Dj set nel weekend, ha una app per Iphone ben fatta e un sito internet dove ti danno anche i consigli sul pesce fresco. Scopriamo così che a Ottobre possiamo andare sul sicuro con acciuga, cefalo, dentice, orata, pescespada, sardina, sogliola, triglia, merluzzo, sgombro, spigola, calamaro, seppia, mazzancolla e canocchia…e state certi che alla Cozza Amara ve lo cucineranno da Maestri.

Poi c’è il Tipo Pub di Simome Flamini a pochi passi dalla palla di Pomodoro. Birre artigianali e panini gourmet l’accoppiata vincente scelta da uno dei miei giocatori preferiti.

PISTOIA: qui andiamo sul sicuro, magari consigliandovi un posto che vi consiglierebbero tutti, ma resta un locale “alternativo” perchè mangiamo il pesce a Pistoia. Il Cucciolo, da molti considerato il miglior ristorante della città, da me apprezzatissimo per i crudi. Da urlo. Se invece volete una cosa più casereccia, salumi, formaggi e calici di vino sinceri, c’è una graziosa enoteca in centro: la Vineria numero 4, pochi posti, tanto calore

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