Celebriamo le nazioni che partecipano con le proprie squadre alle Final 4 di Euroleague con i consigli di Michele Mamoli da La Cieca.
Vini da Spagna e Israele mentre per la Russia, accanto a La Cieca, vi rimandiamo al Vodka Bar più famoso d’Italia. Il mitico Pravda.
Rioja DOC 2005 Gran Reserva della cantina Marqués de Caceres: perché è giusto cominciare questo viaggio in Spagna dalla zona più nota all’estero e da una grande cantina, rinomata per la qualità dei suoi vini di alta gamma. Perché il Tempranillo è un’uva che per esprimersi al meglio ha bisogno di tanto tempo in bottiglia, e i 7 anni (dopo due in legno) di questa Gran Reserva sono davvero l’optimum. Perché è un vino pieno, robusto, materico, caloroso, ricco del sole di Spagna
Priorat DOCa 2012 Camins del Priorat di Alvaro Palacios : perché nell’angolo più orientale della Spagna c’è una piccola regione vinicola, il Priorat, che sta regalando le più belle emozioni per quanto riguarda i rossi. Perché Alvaro Palacios è un’autorità quando si parla di Priorat, e dovendo nominare un solo vino per regione è giusto partire da un capostipite. Perché è un vino estremamente sensuale, non snello, ma con le forme al posto giusto, carezzevole e suadente, ce ne si innamora al primo bicchiere
Ribeira Sacra DO Arpegio 2011 della cantina Ronsel do Sil: perché all’estremo occidente della Spagna, al confine col Portogallo, si cela una regione ancora sconosciuta dal punto di vista vinicolo con alcune delle vigne più belle d’Europa: la Galizia. Perché quando si coltiva uva a 500 metri sul livello del mare, aggrappati su di un fiordo che sprofonda a picco devi essere davvero un eroe. Perché da piante di oltre 80 anni di Mencia si ottiene un vino armonico e musicale, ricco e pungente, assolutamente unico nel suo genere
Galilea 2009 Yarden Pinot noir by Golan Heights Winery: perché anche per questo piccolo viaggio nell’Israele del vino si parte da una grande cantina, con una linea top davvero interessante. Perché a mio parere il Pinot nero rimane l’uva più affascinante in assoluto, con quella sua grazie androgina che non può lasciare indifferenti e riserva sempre delle belle sorprese, anche dove meno ce lo si aspetterebbe. Perché questo vino profuma intensamente di piccole bacche rosse e viola, profuma di fiori sbocciati e di tramonti esotici
Judean Hills 2010 Flam Classico della Flam Winery: perché i vini israeliani ancora oggi sono fortemente influenzati dalla viticoltura francese e i tagli bordolesi rappresentano i principali esponenti di questo pensiero. Perché l’eccezionale clima delle colline di Giudea che garantisce un’importante escursione termica fra il giorno e la notte regala a questo vino una bella freschezza che combinata ad un corpo polposo ne fanno un ottimo compagno a tavola. Perché la combinazione di calore e acidità di questo vino lo rendono piacevole e accattivante
Judean Hills 2008 Ayon Valley di Clos de Gat : perché le perle più belle stanno sempre nelle ostriche più piccole e questa cantina mignon incastonata nelle colline di Giudea ne è un chiaro esempio. Perché quando si parla di tagli bordolesi l’utilizzo della barrique diventa fondamentale per non scadere nel grossolano coprendo il vino con troppo legno e in questo caso i contenitori francesi sono usati con vera maestria. Perché se è vero che tempus fugit, è anche vero che nella fuga il tempo lascia qualcosa dietro di sé, come l’eleganza di questo vino
Michele Mamoli
#zonamalgarini