Sono tornato qualche giorno a Capo d’Orlando, la gemma del Tirreno dove anche l’impossibile diventa realtà. Erano passati tanti anni dall’ultima volta, probabilmente troppi. Dovevo riappropriarmi di quel pizzico di orlandinocentrismo caro a Maria Teresa ed a tanti altri amici capaci a squarciare il cuore con il loro affetto e i tramonti mozzafiato. Sono stati giorni meravigliosi da replicare presto, inserendo “Cabo” in uno dei tanti itinerari imperdibili sull’Isola. Oggi ve ne propongo uno che mixa le mie scelte con le dritte dell’amico Lorenzo.
Atterrati a Catania – lo preferisco rispetto a Palermo perchè non si attraversa la città – un buon noleggio auto è quello di Firefly con servizio navetta al parcheggio e consegna vetture fino a mezzanotte. La prima tappa per il pernottamento è da Zash, un country hotel sopra Giarre in mezzo a un agrumeto. Oppure in una dimora dell’800 a Linguaglossa, Shalai. Siamo vicini a Taormina che è la tappa obbligata per una visita, la granita al Bam Bar (al mattino pesca e fragola con la panna, dal pomeriggio arrivano anche i gusti piu golosi, ricotta e pistacchio compresi) e per un bagno all’Isola Bella. Per il pranzo possiamo scegliere tra Nino a Letojanni oppure per un rientro a Catania da Cuti Lisci. Per la sera Zash è consigliatissimo, altrimenti c’è l’esperienza del loft a Catania dai ragazzi di QQuicinaQui : siete ancora in tempo a prenotare l’appuntamento per il prossimo weekend: si mangia tutti insieme, ci sono due grandi tavoli para compartir. Sia chiaro: posti ce ne sono tantissimi, ma questi sono quelli testati dal blog e dai suoi affiliati.
Arrivati a Capo d’Orlando è d’obbligo il selfie con l’asta alla Bobone Vieri da Alberto Giulio e la prima granita del weekend al Bar Giulio diventato famoso per le palle del presidente e le palle di Obama. Granite gelsi, fragola con panna e brioche. Oppure la deliziosa granita al mandarino. Ci sono confetture agli agrumi meravigliose cosi come le spalmabili al pistacchio e alla nocciola. Frutta e zuccheri canditi sono un’altra specialità della casa oltre a torte indimenticabili. Trovate tutto in vendita sul sito Gocce di Sicilia.
Sulla strada che da Brolo porta a Capo d’Orlando svoltate in direzione Baia Verde e troverete un angolo di Paradiso per il mare. Lì sono riuscito a stare in spiaggia sette ore filate, penso record in carriera. Acque caraibiche e piccole calette che assomigliano a spiagge private. Mi hanno raccontato che qualche centinaio di metri più verso Brolo una signora, da anni, serve i bagnanti con le sue specialità fatte in casa. Al Baia Verde si resta fino a sera: c’è lo spritz al tramonto tra le cose da segnarsi in agenda.
L’Enoteca Collovà è The Place To Be per l’aperitivo: botti, sgabelli, una cantina rifornitissima, salumi e formaggi eccezionali. Si va avanti fino a notte, ma tra le 20 e le 20.45 andate via con calici e bottiglia,sedetevi in spiaggia e godetevi un tramonto irripetibile. Lo stesso che vedete al Dama Lounge Bar o da DaLuSa, un chioschetto sempre sul Lungomare Andrea Doria. Anche li birretta, spritz o cocktail rigorosamente gustati davanti al tramonto piu bello d’Italia
Se passate direttamente al dolce, la pasticceria gelateria Delicious sul corso fa granite meravigliose e gelati di nocciola e pistacchio che non si dimenticano facilmente.
Se invece volete fare anche cena, c’è l‘Antica Filanda di Capri Leone, l’Odeon in paese per la pizza e il pesce che si mangia benissimo anche alla Perla a Naso. La mia amica Teresa va pazza per il sushi della Tartaruga. Io ho visto perdere la Juve alla birreria Punto e a Capo.
Molti locali orlandini hanno posticipato l’apertura estiva al prossimo weekend: ve ne daremo contezza quanto prima.
Sulla via del ritorno ci siamo lasciati alle spalle Catania per andare a Brucoli ai Rizzari. Un posto da fiaba sul mare che riassume tutto ciò che chiedo a chi fa ristorazione: semplicità, una vista spaziale, cose buone da mangiare, fresche, ben cucinate, raccontate da ragazzi giovani. Che meraviglia, non vedo l’ora di tornarci. Abbiamo poi proseguito verso Noto, direzione la Cattedrale, una passeggiata in centro, qualche compera da Campisi (il cioccolato di Modica, il tonno rosso, qualche patè), le imperdibili granite del Caffè Sicilia che vi serve solo quelle di stagione.
grazie a Lorenzo Settimi