(Fabrizio Provera) – Ben ritrovati, enobasketari-gourmet seriali e amici di BasketKitchen!
Questa volta vi parliamo di un locale e di tre vini. Cominciamo a ricercare i ristoranti migliori vicini alle città del basket. Seguiteci e.. in alto i calici!
RISTORANTE BOVIO, LA MORRA (CUNEO), VIA ALBA 17 BIS, 0173-590303
45-50 euro, vini esclusi
Ci passano, e ci sono passati, tanti giocatori, ex giocatori, personaggi di rilievo del mondo a spicchi.. Ad esempio il Marchese Carlo Della Valle o suo figlio Amedeo, il Marchesino. Perché andarci? Semplice: perché è la migliore cucina tradizionale che abbiamo provata da anni. Magnifica, perfetta, quasi fastidiosa nella sua totale aderenza ai dettami della piemontesità più profonda e radicale. In una sala luminosa, su tavole apparecchiate per solleticare la celebrazione del dì della festa (la Langa è conservatrice, Dio la conservi per sempre così), godrete di un servizio perfetto, dai tempi e dai modi inscalfibili, l’attacco e il gioco senza palla di San Antonio e di Pop contro Miami nelle Finals 2014.
*Successione di antipasti: vitello tonnato alla vecchia maniera, senza maionese, di levità candida; battuta di fassone con parmigiano e tartufo nero, soltanto perfetta; tortino di porcini con fonduta al Raschjera, intrigante. Poi ravioli del plin ai tre arrosti nel loro ristretto, tagliolini ai trenta rossi con sugo di carne, brasato di manzo fassone piemontese al Barolo e capretto di Alta Langa arrostito al forno con verdure, che immediata ha ridestato in noi l’idea del capretto secondo Cesare Giaccone, che officia nella non lontana Albaretto della Torre. Si chiude con tris di dolci piemontesi, dalla panna cotta al semifreddo di torrone Relanghe, ma c’è anche altro.*
STEFANO MANCINELLI, SIMONE FONTECCHIO E LO CHARDONNAY MARINA CVETIC, DI GIANNI MASCIARELLI*
L’ultima stagione è coincisa con il ritorno in serie A di un grande del nostro basket, Stefano MANCINELLI, e dell’ esplosione di Simone FONTECCHIO, entra to nel novero dei grandi del nostro campionato. Classe 95, pescarese, il giovane della Virtus. Classe 1983, Mancio nasce a Chieti nel cuore di una regione (l’Abruzzo) dove da tempo si fanno vini grandissimi, spesso misconosciuti. Noi ve proponiamo, in accostamento a Mancio, uno molto noto ma straordinariamente buono: lo Chardonnay ‘Marina Cvetic’, che il grande Gianni Masciarelli ha dedicato a sua moglie. Un bianco straordinario, capace di riposare lunghi anni in cantina. * Vino brillante, dal colore chiaro dorato carico; bouquet: intenso, e complesso, fine, profumo intenso e profondo. In bocca è un’esplosione di sapori: fruttato, floreale, tostato (nespola, banana matura, ginestra, nocciola tostata). Viene maturato in barriques nuove, in commercio 3 anni dopo la vendemmia. Lo trovate in enoteca tra i 22 e i 26 euro.
ALESSANDRO GENTILE E IL MONTEVETRANO, DI SILVIA IMPARATO
L’abbiamo visto piangere in campo, dopo la semifinale persa contro Sassari.
Ma Alessandro Gentile resta un campione di foggia antica. Per questa ragione, gli dedichiamo uno dei sommi vini rossi (spessi e profondi, come il figlio di Nandokan) prodotti nella sua magica terra di Campania: il Montevetrano, un vino rosso IGT Colli di Salerno, composto da Cabernet Sauvignon, Merlot e Aglianico. Nasce e si produce a pochi chilometri da Salerno, nell’azienda agricola Montevetrano di Silvia Imparato, nel comune di San Cipriano Picentino. Sin dalla vista- e poi al naso- ci troverete decine, centinaia di cose o sensazioni. Come guardando una partita di Gentile jr.. In enoteca, attorno ai 40 euro.
*ACHILLE POLONARA E IL VERDICCHIO DI AMPELIO BUCCI
L’ultima stagione è coincisa con l’ingresso definitivo di Achille Polonara nel gotha della serie A. Classe 1991, Achille nasce ad Ancona, nel cuore di una regione (le Marche) dove da tempo si fanno grandi vini. Vi propongo il Verdicchio dei Castelli di Jesi Villa Bucci Riserva, di Ampelio Bucci, magari nella versione lussureggiante dell’annata 2008, pluripremiata (non preoccupatevi per gli anni: regge, regge..).
Il Villa Bucci è un bianco con caratteristiche da “rosso” e come i rossi deve essere trattato, soprattutto per la temperatura di servizio che non deve essere ghiacciata ma appena fresca specialmente nelle annate più lontane, possibilmente con la bottiglia aperta almeno mezz’ora prima. Infatti il vino, affinato a lungo in botte e bottiglia, modifica la struttura dei profumi che da primari. Profumo complesso , imponente, elegante in cui si avvertono nocciola, miele, spezie, pietra focaia. In bocca è pieno, armonico, equilibrato e persistente. Perfetto su pesce, crostacei, ostriche e aragoste; piatti con salse importanti, maiale, arrosti di carni bianche. Lo trovate in enoteca tra i 30 e 35 euro. Ben spesi.