La sacralità del territorio, la ricerca di contadini e artigiani che lavorano con sapienza nel nome della tradizione. Un prodotto di altissima qualità, la ricerca continua di un emozionato Antonio Cappadonia, gelatiere di Cerda che ha aperto la prima edizione di Identità Gelato.
Applausi a scena aperta. È un fenomeno incredibile: ha suscitato emozioni pazzesche con suo racconto e con due video di grande sapore.
Dalle Madonie a Milano, citando la storia del gelato che passa dalle Madonie già dal 1600, Cappadonia fa vedere come si lavora ancora sulla neviera di Piano Principessa, la mescola di ghiaccio e sale (per un kg di neve si possono aggiungere 300 grammi di sale) e la trasformazione in granita grazie all’effetto freddo creato dalla miscela.
Frutta, sale e neve, la forza della natura in grado di regalarci un magnifico dessert, rispettando stagionalità e prodotto. Il messaggio: nutrirsi di ingredienti naturali.
Cappadonia mostra il procedimento che porta alla creazione di due simboli della granita siciliana: la granita di caffè con panna e il mandarino tardivo di Ciaculli (non è stata una grande annata a causa della siccità). Quella al mandarino è priva di aggiunta di acqua, puro succo al 100% con la sola aggiunta di pochissimo zucchero di canna cristallizzato proveniente dal Paraguay.
“Sono un tipo camurruso – dice Cappadonia – quindi sono io a chiedere il produttore come deve essere la miscela, un mix tra oriente e Sudamerica. La tostatura è a legna con legna rigorosamente siciliana, di ulivo e quercia”.
La forza di libertà dell’artigiano ? “La lentezza e il rispetto del tempo sono i miei concetti di creatività. Il prodotto è una cosa sacra. Le materie prime non si possono tradire, sono la base del prossimo futuro. L’Eccellenza di una terra va raccontata”.