Ho mandato mia sorella Cristina e la sua famiglia a mangiare la pizza da Lievità e sono pure riuscito a farle scrivere un articolo per il mio blog. Una delle cose più belle mai successe su Basketkitchen dopo 4 anni e qualche mese. Quindi eccovi Cristina, da Lievità, con parole sue (ok, lo ammetto, un pò di editing l’ho fatto).
Premetto che è la mia prima esperienza di pizza gourmet, quindi non ho un metro di paragone con altri locali del genere. La pizza è decisamente inusualmente ma veramente buonissima. Dimenticatevi le solite pizze, qui si può scegliere fra 6/7 tipi di Margherita diverse. I protagonisti sono gli ingredienti, scelti con cura ed attenzione. Ragion per cui spesso alcuni non sono disponibili. Noi ci siamo stati di domenica sera, con burrata e radicchio finiti.
Preparatevi ad espettare, abbiate pazienza perché non si prenota e già dalle 19.30 si fa la coda. Con un’amica empatica risolvete il problema.
Se fate domande da profana come quella che ho fatto io sulla birra alla spina, può seguire occhiataccia disgustata e risposta a tono della persona in servizio. (nota del fratello 1: immagino lo sketch e le espressioni dell’uno e dell’altra). Devo farmi una cultura sulle birre artigianali, ho capito (nota del fratello 2: è in arrivo un doppio speciale sul tema grazie a Franzetti e Flamini). Comunque c’è anche la Menabrea, che a me garba. Abbiamo cetarese con mozzarella, zola e fichi base rossa e margherita con bufala.
Vivamente consigliato.
Una replica a “Mia sorella da Lievità”
Hai ragione! Pizza deliziosa, di ottima qualità e decisamente da provare!