Si chiama “oltre.” ed è la nuova sfida di Jacopo Pozzati. Un altro regalo per la sua Bologna dopo i progetti di grande successo legati al basketball, “Backdoor Bottega” e alla moda “La Ferramenta”, da anni concept store di culto.
Jaja voleva fortemente qualcosa di nuovo e l’ha trovato in un ristorante che apre mercoledi sera in via Majani 1. Con lui lo Chef Daniele Bendanti e Lorenzo Costa, l’uomo di sala.
Una trattoria contemporanea che rivisita la tradizione, con un quel tocco caro a Pozzati, designer di talento, grande sognatore. Ma non di quei sognatori che sognano e sognano e poi non realizzano mai, ma un sognatore poi capace di mettere in pratica il futuro come lo aveva immaginato. Cosa che ha fatto sempre, con talento, passione, una creatività pazzesca e quel tocco d’artista che è di Famiglia.
“Comunque vada , ne è valsa la pena – mi dice – è un posto che ho sognato per anni e che ha occupato il mio tempo tra idee, progetti, studio di tavoli, piastrelle, sedute e tuttò ciò che in “oltre.” deve andare oltre.
Per me è un mondo nuovo: mi rimetto in gioco e ricomincio da zero come è successo altre volte. Una sfida nuova a 40 anni, un regalo a Bologna, è quello che ci voleva a questo punto della mia vita”.
Il locale è caldo, molto chic: è s Bologna ma potrebbe tranquillamente essere a Brooklyn o a Abbott Kinney Venice Beach per quanto riesce a essere trendy e informale, come funziona oggi nei posti giusti.
“Lo studio di “oltre.” è stato maniacale. Ho disegnato tutto pezzo per pezzo insieme a Manolo. Notti insonni passate a studiare che colore di piastrelle mettere all’ entrata, ore sul web per scegliere la poltroncina giusta , viaggi in giro per il mondo per trovare ispirazione, pantoni passati al vaglio alla ricerca di quello perfetto. Niente da aggiungere, è stato uno dei percorsi più emozionanti della mia vita”.
Due piatti da consigliare ai tuoi amici?
“I Tortellini al brodo di cappone con il ripieno, un classico che abbiamo fatto nostro. Poi il piccione, il patè dei suoi fegatini e cavolo verza, il pezzo forte di Daniele, lo Chef”.
Il menù è perfetto: poche referenze, grande identità, un piatto del giorno a rotazione per arricchirlo. Io so già cosa scegliere: per iniziare la Vellutata di carciofi violetti e crostini.
Poi i tortelloni burro e salvia. Il baccalà al vapore con acciughe e capperi. Infine i formaggi o la zuppa inglese, come mi faceva mia nonna a Reggio Emilia e come ancora ogni tanto fa mia madre.