Verso Terramadre: il prologo 

La trasferta torinese per Terramadre – Salone del Gusto è iniziata venerdì sera, il treno da Civitanova e poi la coincidenza in Ancona con il Frecciarossa delle otto meno cinque. Meno di tre ore per arrivare a Milano, fare un rapido check in nel primo hotel che abbiamo trovato vicino alla stazione, e salire sulla metro gialla per una cena di mezzanotte da Milano Amore Mio in  via Muratori.

Cucina vegetariana alla “cieca” nel senso che quel che arriva dalla cucina mangi. E mangi proprio bene, sempre una certezza.

Una curiosità: per la prima volta ho prenotato attraverso The Fork, con una procedura molto comoda. Al locale però ci hanno detto che non ne sapevano nulla.



Ci sono arrivati zuppa di patate e zucca, crema di risotto alla milanese e uovo (WoW), un cestino di cavolo nero con l’interno croccante di cous cous  e la parmigiana di melanzane.

Qualche ora di sonno e poi siamo andati da Pavè a fare colazione. Il “solito” succo di mirtillo, la brioche alla crema e la vegana con la immaginifica confettura di albicocca. Che meraviglia!

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