Nonno mi faceva sentire l’olio con una bacchetta di legno che intingeva nella damigiana. Io “sentivo” l’olio ma ho dovuto aspettare 40 anni e Maurizio Pescari per comprendere la forza di un racconto sulla Persona che lo fa, che viene prima del prodotto. Stefano Gaudenzi con generosità ieri ci ha permesso di creare un olio nel suo frantoio, quel 6 novembre che ogni anno celebra la nascita del Patriarca Vittorio, l’uomo che ha vissuto la sua passione per l’olio in maniera così intensa da trasmetterla a tutti loro. Un olio unico, creativo, prende il cuore, che con Maurizio Marco e Gabriele abbiamo poi portato a Giorgio Barchiesi nella sua casa nel bosco.
Io lo porterò a mia madre, perchè è come se fosse l’olio di suo padre, l’olio di Talino, nato dalla passione che mi ha trasmesso, da una bacchetta di legno in un garage, da occhi azzurri, berretta, bretelle e una vecchia Dyane.
Quella al Frantoio Gaudenzi è una visita sempre unica e speciale, e il 6 novembre è la “scusa” più bella per ritrovarsi e celebrare l’amicizia con un convivio che ha l’olio come vero protagonista, come amico e compagno.