E’ tempo di premi e riconoscimenti per i vini italiani. Qui come sapete ci si concentra soprattutto sui vini delle Marche, e le segnalazioni che vengono fatte sono figlie del gusto personale, delle bottiglie che ho bevuto e anche condiviso. Per la scelta dei vini e quindi per gli “awards” che ne conseguono si va dalle Enoteche e dagli Osti di fiducia, quelli con la carta che ci piace: per me i riferimenti più importanti in Regione sono Azzurra a Numana, Galli a Senigallia, Oril a Piediripa per le Enoteche; poi Enoforum a Senigallia, Trattoria Gallorosso a Filottrano, Trattoria 37 a Porto Sant’Elpidio e Cl. 75 a Porto San Giorgio per l’abbinamenento vini e cucina.
Di seguito i miei 15 vini dell’anno, in ordine sparso dal Nord al Sud di una terra che sta crescendo in maniera esponenziale: una certezza sui bianchi ed una crescita costante e interessantissima sui rossi, sempre più convincenti.
RENUDO MARCHE ROSSO TOMASSETTI 2015
Siamo dalle parti di Senigallia e si tratta del primo rosso nella storia dell’Azienda Agricola Tomassetti. Se il buongiorno si vede dal mattino…. Macerazione carbonica in acciaio con i propri lieviti indigeni. Un gran bel Sangiovese con cui ho accompagnato anche il pesce. Della stessa cantina ho apprezzato anche il Mietitore, che è un Trebbiano.
SKIANTS MARCHE ROSSO 2015
Dalla cantina Villa Ligi di Pergola partono sempre dei grandi spin-off. Questo è l’ultimo in ordine di tempo, un rosso “tirato” in 282 esemplari che unisce Italia e Francia per il gusto della condivisione, da un’idea di Mattia Donini e Lea Pailloncy. Tanta roba, e poi a me l’Aleatico piace proprio, continuo a pensare che per questa regione sia una grande opportunità.
METODO CLASSICO BRUT MG09 MARCO GOZZI
Rimaniamo a Pergola, sempre a Villa Ligi, per un altro spin off, questo più noto, quello dell’enologo Marco Gozzi (che ci mette del suo anche coi Tomassetti) che con passione e competenza ci regala un metodo classico che continuo a divorare, 80% Chardonnay e 20% Verdicchio. 24 mesi sui lieviti. Il sogno di questo enologo modenese è quello di un metodo classico che sui lieviti ci sta 60 mesi.
GELSOMORO MARCHE ROSSO IGT 2013
Questo rosso di Silvia Giorgietti, una sorta di pezzo unico della sua Azienda Agricola di Morro d’Alba, è da anni una mia passione. Lo bevvi per la prima volta da Agramater a Colmurano, e da allora non me ne sono separato più. Un rosso che trasmette passione, amore per la terra e per le cose fatte con grande cura. Montepulciano, Sangiovese e Lacrima.
VERDICCHIO IL CANTICO DELLA FIGURA ANDREA FELICI 2013
Un Verdicchio magnifico, da una vite antica a oltre 500 metri di altitudine. Siamo ad Apiro, sotto il Monte San Vicino, che è un simbolo di questa regione. E’ uno dei migliori Verdicchio da invecchiamento che abbia bevuto, quindi, se avete la forza di farlo, dimenticatelo in cantina per un pò. Grande vino.
VERDICCHIO PASSOLENTO LA MARCA DI SAN MICHELE 2013
Fatta la doverosa premessa che a me garbano anche il “base” Capovolto e pure il rosso Bastian Contrario, questa cosina de La Marca di San Michele è da circoletto rosso. Matura in botte come fosse un rosso,senza un controllo specifico se non quello gustativo. Il suo nome il nome invita alla pazienza, è un altro grande bianco da invecchiamento.
VERDICCHIO LE OCHE FATTORIA SAN LORENZO 2013
Un vino e una storia che non hanno certo bisogno di presentazioni. Del Le Oche trovate già disponibile anche l’annata 2015. Ma questo 2013 mi è piaciuto assai. Natalino Crognaletti fa le cose semplici come meglio non si potrebbe, e come dice il mio amico Alessandro Rossi oggi fare le cose semplici paga, ma è sempre più difficile. Crognaletti è un Maestro e sta al Verdicchio come Walter Massa sta al Timorasso.
VERDICCHIO DI MATELICA GEGE’ CAVALIERI 2014
Del Gegè di Gabriele Benedetti c’è pure una cosa più estrema del 2013, il D’antan, ma con questo meraviglioso Matelica iniziate a farvi un’idea sulla filosofia della cantina. Filtrazione a cartone, solforosa ridotta al minimo, è un grande bianco per un convivio a base di pesce.
VERDICCHIO RINCROCCA LA STAFFA 2015
Siamo a Staffolo, La Staffa un’altra cantina che mi piace tanto. A partire da quello “scherzetto” del Mai Sentito, una bollicina per l’aperitivo, che può precedere questo classico superiore ad alta gradazione, bello corposo col quale ho spesso accompagnato il cacio sopravvissano di Marco Scolastici. Niente male anche il “base” della casa, La Staffa.
MUN MARCHE ROSATO LA CALCINARA 2015
Quante bottiglie ho aperto di questo rosato de La Calcinara? Ho perso il conto. Sotto i 10 euro un vino come questo è abbastanza unico al mondo. 100% Montepulciano, 14 gradi che si sentono tutti, è un rosso sotto mentite spoglie, in poche parole un mezzo capolavoro. Dalla stessa cantina anche i miei Rosso Conero preferiti: Cacciatore di Sogni che ho condiviso qualche sera fa con Michele Maccagno che ho rivisto dopo tanti anni, Terra e Folle. Il meglio del meglio. Occhio al Folle 2007, che è pura poesia.
FATTORIA LE TERRAZZE ROSSO CONERO SASSI NERI 2014
Ho seguito la dritta del mio amico Rossano che mi ha suggerito di prestare attenzione al 2014 della Fattoria Le Terrazze, che quest’anno mi ha regalato la gioia di un olio extravergina d’oliva Moraiolo che era un incanto e che è ovviamente sold out. Il Sassi Neri 2014 è un Rosso Conero forse ancora un pò giovinetto, ma di grandissima eleganza, setoso. Farà parlare di sè.
STELLA FLORA MARIA PIA CASTELLI 2012
Forse il mio vino bianco dell’anno. Un immaginifico incrocio di Pecorino, Passerina, Trebbiano e Malvasia, che ho aperto prima al Tiglio in Vita di Porto Recanati, poi alle Antiche Sere da Nazario Biscotti a Lesina. Cercate anche le annate precedenti, perchè ad andare indietro non si fa mai male. Bianco agrumatisimo, di grande struttura, che tanti sommelier consigliano a temperatura ambiente: ero scettico, ma alla fine ho condiviso. Fare un bianco così in provincia di Fermo, esattamente a Monte Urano, non è assolutamente facile.
BARRICADIERO OFFIDA ROSSO AURORA 2014
Il mio Offida Rosso preferito, ho in casa annate anche più antiche, sono affezionato alla 2011. Questa è una cantina speciale. Il rapporto qualità prezzo dei loro vini è unico. Pecorino, Falerio e Rosso Piceno stanno tutti tra i 7 e gli 11 euro. Questo Offida rosso è uno dei grandi rossi delle Marche, uno dei primi grandi Bio italiani, un incredibile mix di frutta e spezie. Magnifico.
BORDO’ PODERI SAN LAZZARO 2012
Sul Bordò è stato fatto un grande lavoro di Brand. Marco Casolanetti (Oasi degli Angeli) e tutti i produttori di questo vino così raro (l’amata grenache, che in Liguria è la mia amatissima Granaccia ed in Sardegna il Cannonau) sono stati bravissimi. La fascia prezzo è alta e questo Bordò di Poderi San Lazzaro è una sorta di entry level. Ho bevuto il 2012, ho ancora un 2011 che stapperò per una grande occasione. Non è il solo grande vino che fanno i ragazzi di Poderi San Lazzaro: l’Offida Rosso Grifola è interessantissimo.
NOE’ PECORINO 2013
Noè, a dx nella foto, è il Pecorino di Arquata del Tronto figlio del progetto di Stefano Amerighi e di Maurizio Silvestri. Un vino che arriva diretto al cuore a prescindere dalla storia che si porta dietro. L’ho bevuto verso la fine dello scorso anno in una memorabile serata degustazione condotta proprio da Silvestri da CL. 75 a Porto San Giorgio. Qualche mese prima, da Solea con Sangiorgi, Brunelli e Galli, avevo sentito l’annata 2012. Non vedo l’ora di avene un’altra bottiglia tra le mani.
OFFIDA PASSERINA RAFFA CLARA MARCELLI 2016
Non mi considero un Ultrà della Passerina ma qui siamo su un piano diverso. La cantina è una garanzia e questa giovane Raffa mi ha convinto in una bella sera d’estate in terrazza accompagnando il fritto misto di Ricci pescato e fritto. Di Clara Marcelli quest’anno ho bevuto di nuovo il Pecorino Irata (che poteva stare tranquillamente al posto della Passerina, ma una Passerina nel ranking volevo metterla) e pure Corbu e K’Un: manca solo il Ruggine, e forse è arrivato il momento.
Gianmaria Vacirca
3 risposte a “Vini marchigiani: il meglio del 2017”
la prima foto, raffigurante il vigneto è possibile sapere dove si trova?
Buongiorno Lorenzo,
mi trovavo alla Fattoria Mancini, sul Monte San Bartolo, alla Vigna di Rive, credo uno dei vigneti più scenografici della Regione.
Grazie della risposta,non conoscevo questa cantina,molto bella questa campagna