(Paolo Fadelli) – Gianmaria lo sa, a me piacciono le cose per pochi. Eccone una che sta in un piccolo borgo dell’entroterra pesarese. Siamo nella stupenda valle del fiume Cesano, che da Mondavio a Pergola sino ad arrivare al Catria è tutto un susseguirsi di colline e di borghi medievali.
Fratte Rosa è uno di questi, conta novecento abitanti, poco più poco meno, ed è ricco di vini, olio, terrecotte e paesaggi.
Il nostro posto sta lì, sopra il cocuzzolo, proprio dietro la piccola chiesa, ed è davvero intimo: un solo tavolo, un paesaggio mozzafiato e una passione che si tramanda da padre in figlio per la raccolta dei tartufi.
È bene dirlo, ne stia lontano chi ama i fronzoli, qui non ce n’è, non ci sono ricette sofisticate, pozioni magiche, sovrastrutture. Non ci sono piatti con presentazioni ad effetto, ma piatti che trasmettono affetto. Così che, quando ti alzi da tavola, hai tre nuovi amici, che non sai se ti hanno catturato per la gola, per il cuore o probabilmente per entrambi.
Il tema in questo periodo è monocorde, il tartufo, prelibatezza che Luigi e il figlio Davide raccolgono sia personalmente sia andandolo a comprare dai colleghi “cavatori” per rivenderlo ai ristorati della zona e ad alcuni locali “stellati” su e giù per la penisola.
Come dire che di profumati tuberi per le loro mani ne sono passati tanti in tanti anni anni, e pochi sanno riconoscerli come sanno fare loro. Quindi se vogliono accontentare gli avventori del loro tavolo sanno cosa scegliere. Così come sanno stare a giusta distanza da olii tartufati e diavolerie simili.
La cucina è affidata ad Anna, moglie di Luigi, anch’essa nata tra i tartufi, bianchi, neri, bianchetti e uncinati, cuoca che – va detto – ha mani d’oro anche quando maneggia il matterello.
Da non perdere quindi le lasagne al tartufo bianco, davvero straordinarie, che da sole valgono il viaggio. Ma eccellenti sono anche gli antipasti tra i quali, oltre alla classica frittatina con lo “scorzone”, e l’ involtino di zucchina, svetta un carpaccio al tartufo pregiato davvero molto equilibrato.
Buona la selezione di vini marchigiani: piccola, ma ben fatta, nella quale non possono mancare gli eccellenti vini di Terracruda, rinomata cantina del posto.
Durante la cena si possono scoprire anedotti e curiosità sulla vita del cavatore, raccontati con semplicità, simpatia ed entusiasmo.
Inutile dire che se si vuole mangiare qui è necessaria una telefonata per verificare la disponibilità del tavolo.
Se infine amate tanto il mondo che ruota attorno al prelibato tubero e volete scoprirne i segreti questo è un posto da non perdere, perché organizzandosi Luigi vi accompagna anche in giro per le campagne circostanti a cercarlo con il suo cane. Un’esperienza molto profumata e a tutto tondo.
Paolo Fadelli
CIANNI TARTUFI OSTERIA
VIA MURA, 29 – 61040 FRATTEROSA (PU)
APERTI DAL MARTEDI’ ALLA DOMENICA:
MATTINA DALLE 10.30 ALLE 13.00
POMERIGGIO DALLE 17.30 ALLE 21.30
LUNEDI’ CHIUSO
PRENOTAZIONI AL NUMERO:
-3396296144 DAVIDE (ITALIANO, INGLESE, TEDESCO)
-3338397492 LUIGI
-3204275062 SEBASTIAN