Cene indigeste: le grandi partite, solo di lunedì.

Prendete appunti, amici del basket e amici ristoratori: quest’anno le grandi partite di campionato – ovvero quelle che coinvolgono le tre squadre partecipanti all’Eurolega nonchè favorite per il titulo italiano – si giocheranno al lunedì sera alle 20.30. In Spagna non accade così: le Big scendono in campo addirittura la domenica a mezzogiorno, praticamente al mattino, vanno in televisione e poi spediscono migliaia di persone a “consumare” finita la partita.

Non me ne vogliano i Club che disputano l’Eurolega, ma questa cosa del lunedì sera è un vero disastro. Sarà un flop di pubblico, allontana i bambini dai palazzetti, ridurrà drasticamente gli incassi, annienterà il flusso dell’economica attorno alla partita. E, sia chiaro, parliamo di una cosa votata da una assemblea e non imputabile a chi gioca le Coppe. Premesso che un buon numero di locali pubblici si prende il lunedì come giorno di riposo, ditemi voi chi e come andrà in pizzeria, al ristorante con la famiglia e i figli il lunedì sera alle 2230. Si, quel ristorante e quella pizzeria che ogni club cerca di convincere a sganciare qualche migliaio di euro, a promuoversi con gli sconti agli abbonati e cose del genere, che si “gioca” le tre partite più importanti della stagione.

Vi faccio un altro esempio. Sto lavorando per la un club di serie A e insieme a ufficio marketing del club e proprietà abbiamo pensato a una serie di eventi “post gara”, unendo nello sforzo Agenzia del Turismo, Eccellenze del Territorio, Aziende che hanno capito progetto e intenzioni. Il primo evento, programmato per il 15 Ottobre, finirà al 25 novembre. Le intenzioni sono quelle mettere nello stesso posto consorziati e gold sponsors dopo le partite, per parlarsi e conoscersi e per allargare la famiglia. In questo modo perdiamo un mese: è impossibile proporre a tutte queste persone di partecipare a un evento, dalle 2230 in avanti, insieme a mogli e figli. Ed è impossibile farlo prima, perchè il lunedì si lavora. Bisognerà dunque aguzzare l’ingegno, e in fretta, cercando di offrire dei servizi utili all’utenza. Per portarla alla partita, lo stesso.

Se la pallacanestro non inizierà a guardare a tutto ciò che c’è attorno alla gara, alle cose che si possono costruire, alle cose che si possono sfruttare, alle sinergie che si possono attuare, rimarrà ancorata a un concetto di crisi molto comodo: se mancano gli sponsors e le situazioni interessanti, è colpa soprattutto della mancanza di idee e di propositività, che è una grande crisi dentro la crisi. Una situazione che dura da anni, non solo da questa cosa del posticipo del lunedi sera, con un aggravante in più: le idee nuove generano sospetti e non entusiasmo.

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