Una piccola Magia di Robledo

Dalle parole di Carlo Cracco : “La cucina che preferisco è quella di casa. E’ li che mi piace creare le ricette”.

Senza la pretesa di creare come il Maestro ( anche se il suo tuorlo mi è venuto molto bene..) rivisitiamo il sugo all’ amatriciana, in una versione partorita qui in Svizzera per gli amici (graditissima, si direbbe)

PROCEDIMENTO

Mentre abbiamo abbondante acqua salata in bollore, in una padella wok con abbondante olio scaldare 6 pomodorini tagliati a pezzi molto piccoli con 3 spicchi d’aglio, peperoncino ed una presa di sale, il tutto a fuoco medio-alto. Quando iniziano a sfaldarsi ( potete aiutarvi con una forchetta) , aggiungete della pancetta dolce tagliata a dadini, innaffiate con del pepe nero macinato ed alzate la fiamma.

Togliete l’aglio e scolate la pasta direttamente in padella aggiungendo mezzo bicchiere di acqua di cottura ( come fa Borghese) e terminate a fuoco vivo aggiungendo del pecorino a pioggia.

A crudo aggiungete un goccio d’olio ed un’altra grattata di pepe.

CONSIGLIO : usate della pasta corta

LUCA ROBLEDO

* polemiche sui social network per questa versione del Mago, pesantemente contestata in alcuni passaggi chiave: ricordiamo però che l’Autore è stabilmente trapiantato in “alta” Sfizzera, dove alcuni ingredienti non sono di primissima reperibilità….. (Canagliata)

Una replica a “Una piccola Magia di Robledo”

  1. Si può stare in Sfizzera, a Carugate od Auburn Hills… fa niente… nella (a)matriciana: no pomodorini, no pepe, no pancetta (dolce?). Bensì San Marzano e guanciale. Altrimenti è un’ottima specialità sfizzera, ma non (a)matriciana. Come i “passi” nella NBA: non li fischiano, ma sempre “passi” sono!

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