ANDREA BECCACECI: PESCE, BASKET & ROCK

Come dare torto al mirabile sunto, diventato disco nel 1969, griffato da  Vinicius de Moraes, Giuseppe Ungaretti, Sergio Endrigo e  Toquinho?

Sempre loro – i veri, fantastici quattro – dolcemente ammonivano… “la  vita viene ad onde, come il mare”.

Così, ti può capitare –  in  una sera in cui fra il niente e il niente t’appresti a tutto (e questo è,  invece, Piero Ciampi) – di ricevere la telefonata del globetrotter Gianmaria  Vacirca. Che ha, al solito, poco tempo, ma tanta voglia di andare (anzi,  tornare) da Beccaceci, mitico ristorante di pesce a Giulianova, che nei decenni  è diventato addirittura una unità di misura dell’Abruzzo costiero  teramano.

 

Infatti, quando ci si incaponisce su qualche argomento e le posizioni  restano distanti, nel rimandare il chiarimento ad una scommessa con pegno  importante, da queste parti spesso si sbotta: “Ho ragione io. E mi ci gioco una  cena da Beccaceci!”.

 

Quindi repentino ritrovo giuliese e cena leggera con i crudi, la ricciola  scottata sul blocco di sale di posti lontani, i fusilloni di Verrigni con  sogliola e fave. Nel bicchiere, il corposo Timorasso di Walter Massa delle zone di  Gianmaria.

 

Fra una delizia e l’altra, basket e rock ballano il tango intorno al  tavolo. Dai bootleg di Bruce Springsteen al numero di concerti del Boss visti da  Giamma e Andrea, dal Varese capolista alla impressionante serie di allori  custoditi da Iwan Bisson nel suo personale palmares. C’è spazio pure per la  collezione privata di biglietti di concerti importanti di Andrea (Giamma,  rapito, immortala) e per Flavio Tranquillo, nominato – non  invano – per ricordare di un suo insperato pranzo pomeridiano da queste  parti.

 

Dulcis in fundo, visita estemporanea del “Sorriso del Basket”, al secolo  Federica “La Pinc” Pinciotti, che la sera prima è tornata a Roseto, proveniente  da altre dimensioni spazio-temporali.

 

Finisce in gloria, con quei salutisti di Fede e Giamma a saltare il  dessert e io che invece voglio peccare fino in fondo, reclamando il Toro Seduto  (esperienza mistica, salendo gradini fatti di ananas e pesca sciroppata, che  porta all’altare del centerbe).

 

La liturgia laica è finita, andiamo in pace.

All’uscita, satollo, il ricciolo Giamma chiosa: “Succede solo da  Beccaceci”.

Amen.

Luca Maggitti

 http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=11403

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