Ho trascorso un paio d’ore a Live Wine 2016, il salone internazionale del vino artigianale di scena a Milano fino a domani. Ieri sera invece siamo passati alla serata di Cascina Cuccagna – un vero successo, era pieno di gente – quindi a fare la degustazione alla Cieca Pink con Rocco di Carpeneto e Cascina Boccaccio, due belle realtà che fanno ottimo dolcetto di Ovada.
Premessa: non entro nel merito di discorsi che non posso fare per mancanza di preparazione in materia, o anche fosse, lo spirito di questo spazio è quello di parlare delle cose che mi piacciono, mi interessano e che mi appassionano.
Il mondo dei vini “naturali” o artigianali è uno di questi, ma il discorso si ferma qui. Oggi ho degustato cose eccezionali e cose terribili, conversato con persone piacevoli e appassionate ed altre meno simpatiche, trovato chi ha raccontato bene i suoi vini e chi se l’è menata parecchio: come accade in tutte le cose ed in tutti i campi.
Di seguito le mie scelte, che comprendono anche vini che non ho degustato oggi perché già conosco non vorrei pensaste abbia esagerato. Di Carpeneto e Boccaccio ho già detto, il consorzio Terroir Marche ne comprende 12.
Domaine Pierre Frick (Alsazia)
Weingut Molitor Rosenkreuz (Mosella)
Emidio Pepe (Abruzzo)
Tenuta Terraviva (Abruzzo)
Camerlengo e Musto Carmelitano (Basilicata)
Stillo (Calabria)
Lucà (Calabria)
Marino Bortolotti (Emilia Romagna)
1701 (Lombardia)
Consorzio Terroir Marche (ho bevuto Di Giulia, La Valle del Sole e PS Winery. I miei preferiti sono i vini di Fiorano)
Vinica (Molise)
Cascina degli Ulivi (Piemonte)
Ricci (Piemonte)
Francesco Marra (Puglia)
Barraco (Sicilia)
Etnella (Sicilia)
Lantieri (Isole Eolie, Vulcano, Sicilia)
Viteadovest (Sicilia)
Altura Vigneto (Toscana)
Ampeleia (Toscana)
Foradori (Trentino Alto Adige)
Fattoria Mani di Luna (Umbria)
Clote de Les Soleres (Spagna)