Avrebbe senso dirvi che ho mangiato pazzescamente bene con Mauro Uliassi Chef per una sera alla Trattoria Gallo Rosso? Forse si, forse no. Davvero qualsiasi riga possa provare ad abbozzare non renderebbe l’idea: dell’arte di Uliassi, della cucina che propone e che ha proposto, delle sensazioni che ti lasciano serate come questa.
Foto by Gallo Rosso, la nostra tavolataNon c’è grande cucina senza un grande racconto e una grande storia. Esempio: non si potrebbero mai capire i cappelletti di Uliassi senza conoscere la storia che c’è dietro, quella di una Zia che metteva i nipoti al lavoro e partiva la punizione al quinto errore nel chiudere la pasta.
Foto by Gallo Rosso, i cappellettiPossiamo metterci qui a parlare dei piatti, uno ad uno, ma sarò onesto: non credo di avere le competenze adeguate, di essere all’altezza, Non è questo il posto per “recensire” la ricciola alla puttanesca o le tagliatelle di seppia, il rombo e la granita.
Però è il posto per dire che il senso delle serate che i ragazzi del Gallo Rosso hanno messo in piedi per il secondo anno di fila, è davvero elevato: è un regalo al Territorio e un regalo a Filottrano.
La cosa che mi ha colpito di più? La grande Umiltà di tutti, che è poi il legame che porta al Gallo Rosso un altro “tipo” di celebrities dietro ai fornelli. Quelli che ti fanno sognare con un sorriso buono, per intenderci. E che ti fanno impazzire con i loro piatti senza menarsela.
Foto by Gallo RossoLa serata è stata accompagnata dai vini di Pievalta: il Verdicchio San Paolo 2013, che sarà disponibile sul mercato da Ottobre 2016, è tanta roba.