I 50 ristoranti per il dopopartita del 2017

Anno nuovo e nuovo corso per i consigli sul “dopopartita” del campionato italiano di basket di serie A, da questa stagione LBA. Con il prezioso aiuto di tanti amici ecco una guida con locali di ogni genere e tipo, diverse fasce di prezzo, sempre consultabile durante l’intera stagione e sempre aggiornata con nuove segnalazioni. Un lavoro di selezione certosino condiviso con una bella squadra di amici e addetti ai lavori con la passione per la cucina e le cosebuone. La guida segue l’ordine di classifica al contrario, quindi parte dalla neopromossa Brescia e si conclude a Milano, e comprende anche alcuni “fuorilista”, ovvero locali non aperti la domenica sera, e altri meritevoli di particolare menzione. Buona lettura e buon campionato a tutti.

50- MARTHA WINE BAR – BRESCIA

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Fate come David Moss: conclusa la partita, comunque sia andata, dissetatevi
con dell’ottima birra. Perfetta per reintegrare i sali minerali, alleviare
il rammarico per una sconfitta o brindare alla vittoria della vostra
squadra.
Ai piedi del castello, in un ambiente colorato e informale, il Martha Wine
Bar vi offre un’eccellente selezione di birre spillate a dovere. I piatti
d’accompagnamento sono semplici e le materie prime di qualità. Se il tempo
e la temperatura lo permettono, è consigliatissimo il patio esterno. 

49- CASCINA BALOCCHI – LONATO (BS)

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A dieci minuti dal Palageorge, immersa nel verde, trovate questa antica
cascina sapientemente ristrutturata. Cocktail bar di livello, la cucina è
in grado di soddisfare le esigenze più disparate. Il menù varia a seconda
del periodo, i piatti vengono preparati con ingredienti di stagione e vanno
dalla rielaborazione della cucina tipica locale al cheeseburger vegano. E’
possibile visitare lo spazio arte che ospita mostre, workshop e serate a
tema con esclusivi DJ set.

48- SIRANI – BAGNOLO MELLA (BS)

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Colazione, merenda, aperitivo o cena, qualsiasi sia la vostra esigenza,
magari dettata dall’orario della partita, Sirani è il posto giusto.
Assortimento dolci in cui perdersi e lasciarsi tentare, pizza gourmet con
pochi eguali e carta dei vini limitata ma di pregio. Locale raffinato che
fa della ricercatezza e dell’unicità della proposta culinaria i propri
tratti distintivi. E’ possibile acquistare i prodotti esposti, presente ideale per chi vi aspetta a casa. Il cannolo con la crema speciale di Sirani è in grado di guarire qualsiasi supplizio, sportivo e non, ma, attenzione, crea dipendenza.

47- POORMANGER – TORINO

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Al Salone del Gusto mi sono innamorato follemente di questo truck che serve patate ripiene. Meraviglioso il mezzo, fantastico il format che trovate in un locale di grande sapore tra il Museo Egizio e il Po. Patate belle farinose, tagliate in due, un goccio d’olio d’oliva e poi grande spazio alla fantasia nelle farciture, seguendo la stagionalità degli ingredienti. Se volete una alternativa sul tema street food, non distante trovate la Polpetteria Norma: qui anzichè le patate ci sono le polpette, di carne, di magro e di pesce, tutta roba da leccarsi i baffi. E anche in questo caso il mezzo Street Food a “supporto” fa abbondantemente la sua parte. Che code al Salone !

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46- CAMMAFA’ – TORINO

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In città le pizzerie di Cammafà sono diventate più di una: format di successo perchè tutto parte da un prodotto straordinario. Secondo molti è la migliore napoletana della città, con un cornicione spesso esagerato. Portate pazienza e preparatevi a una lunga attesa, perchè in molti la pensano così.

45- ENOTECA BORDO’ – TORINO

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Avviso ai naviganti. La domenica sera praticamente tutti (o quasi) i ristoranti della tradizione piemontese sono chiusi. Per vivere l’esperienza del Consorzio, o di posti come Antiche Sere, dovete muovervi il giorno prima. E ricordate che su BK c’è sempre la guida di Piero Guerrini con il meglio della ristorazione cittadina. Per una cosa più smart ma comunque interessante, vi segnalo i vini naturali e le contaminazioni siciliane, toscane e torinesi di Enoteca Bordò. Per la birra invece gli indirizzi di Teo Musso (Baladin) valgono sempre la visita, tipo il Petit Baladin a San Salvario, il Marais di Torino. Poi ci sarebbero tutti i negozi di quel meraviglioso progetto che è la Burgheria, dove ti prendono per la gola con una serie di abbinamenti pazzeschi.

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E la tradizione ? Andate al Contesto Alimentare che è uno spazio di quelli che piacciono tanto a me,  contemporaneo, vivo, una trattoria urbana meravigliosa in cui tradizione e contaminazione vi stupiranno.

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44- BARBEQ – CASERTA

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Il sapore delle tradizioni, del gusto e delle tentazioni. Un’eccitante mix tra il vintage chic, craft beer e glamour. Ottima selezione di carni e di pizza. Circoletto rosso per le  birre che incontrano ogni singola esigenza dei clienti.

43- LEUCIO – CASERTA

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Ristorante pizzeria a San Leucio creato nel 1975 dai fratelli Nicola e Antonio Fiorillo, oggi gestito dai figli Leucio (chef) Ivan e Giovanna (sala). Una garanzia in cucina (pesce e carne) apprezzatissima anche la pizza. La terrazza panoramica vale la visita. 

42- UP THE MEAT – CASERTA

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Il mio amico Salvatore D’Angelo, casertano doc, coi suoi figli è diventato uno dei big players della ristorazione a Milano. Prima con gli hamburger di Trita, poi con le pizze di Lievità . Se per la pizza ci manda a Tuoro da Vitiello di cui ha scritto recentemente Pignataro , per gli hamburgers la scelta cade su Up the Meat, in pieno centro e con la movida che impazza. Tanta roba.

41- I CARUSI – CAPO D’ORLANDO

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Sono particolarmente legato alla location dei Carusi, perchè ai miei tempi orlandini passai lì un sacco di tempo. E un inverno feci arrivare il bar direttamente a Porto San Giorgio per creare una area hospitality che tutti ci hanno indvidiato. Da qualche tempo questo posto si chiama I Carusi, ha una vista magnifica sulle Eolie, e serve il miglior pesce della zona che si può scegliere direttamente al banco. Imperdibile.

40- ODEON – CAPO D’ORLANDO

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Un altro posto cui sono legatissimo. Il ristorante pizzeria Odeon gestito dal grande Rosario. E’ stato prima la casa di Pozzecco e poi quella di Basile, che ci porta il pesce che pesca e poi se lo fa cucinare divinamente. Prenotazione obbligatoria dopo la partita, altrimenti non si entra nemmeno. Una buona alternativa è Pizza e Sfizi, in pieno centro.

39- PEPE ROSA – CAPO D’ORLANDO

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Il locale che mancava in  città, quello del “salto di qualità” in termini di eleganza e raffinatezza. The next big thing secondo molti, sicuro la materia prima è di grandissima qualità e la sanno cucinare bene. Infatti è aperto da un paio di mesi, mixa tradizione e innovazione, azzarda accostamenti. In cucina c’è una donna, bravissima. (grazie a Maria Teresa Gaglio).  

38- TIPO PUB – PESARO

Pub, Craft Beers, People, Pesaro, Marche, Italy, Europe
Pub, Craft Beers, People, Pesaro, Marche, Italy, Europe
Rieccoci ovviamente da Simone Flamini al Tipo Pub. Lui quest’anno non lo troverete mai perchè è diventato nientepopodimeno che il capitano della Mens Sana Siena. Complimenti a lui e al Tipo Pub, IL Pub a Pesaro, quello con i grandi schermi per le partite, i tavoli conviviali, le migliori birre artigianali e panini da urlo. Tutti con ingredienti selezionatissimi.

37- LO SCUDIERO – PESARO

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Grande location cui l’intraprendenza di due giovani chef ha dato nuova vita e rinnovato splendore. Daniele Patti e Matteo Ambrosini li trovate a Palazzo Baldassini, sempre intenti a contaminare, rinnovare, stupire. L’ultima creazione: risotto Aurora , cialda di riso ai carapaci con gamberi rosa, gamberi rosa laccati al worcestershire e salsa aurora. Fatevi sotto…

 

36 – FARINA – PESARO 

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Pizzeria gourmet selezionata anche dalla guida in materia del Gambero Rosso, che la indica tra le migliori in Italia. Impasti con lievito madre, abbinamenti sfiziosi e una lista di produttori/fornitori che sono una garanzia, come Cau & Spada per i formaggi e Zavoli per i salumi. Imperdibile anche il pane, che si può ordinare su internet e si ritira comodamente in pizzeria. Bella idea.

 

35- GIARDINET – CANTU

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Ristorante tipico lombardo per una serata “importante”. Anzi. Ristorante tipico canturino, perchè i piatti cardine sono quelli della tradizione cittadina: polenta, casseola  e busecca, quest’ultima la tradizionale minestra di trippa e verdure. Per la festa del legn o (24 settembre – 9 ottobre) si sono inventati i trucioli con verza e luganega monzese. Fate ancora in tempo a provarli.

34-  LA BIRRERIA ITALIANA – DESIO (MB)

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Un pò di States a Desio: hamburgers e birre, ma anche pizze al trancio e una montagna di cose fritte: of course le patatine, poi olive, mozzarelle, arancini, pollo, jalapenos e degli autentici cult chiamati bisunti. Qualche esempio? La classica salamella coi peperoni arrostisti, cipolla, formaggio fuso e maionese, la variante con la ‘nduja. Salsiccia e friarielli con la scamorza, e l’Immancabile porchetta.

33- ANIMA  – MUGGIO’ (MB)

Quest’anno Cantù gioca a Desio e più volte mi è capitato, insieme a altri baskettari ben guidati da Virginio Bernardi, di allungarmi fino a Muggiò per mangiare la pizza e bere un cocktail in questo locale molto elegante e informale. La pizza potete prenderla al metro oppure napoletana. E conviene prenotare.

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Una delle alternative al classico buen retiro post gara del Quadrifoglio è La Tupì a Carimate. che propone un format abbastanza “classico” da queste parti, ovvero la pizza larga e sottile abbinata a un concetto di steakhouse di medio alto profilo. Qui si può tirare abbastanza tardi anche con la più classica orecchia di elefante.

FUORILISTA – RISTORANTE IL GARIBALDI, PIAZZA GARIBALDI 13, CANTU’
(Provera) – Città della borghesia, città del fare, città del produrre. Cantucky è così: i treni sferragliano, le auto macinano chilometri e fatturati, i ‘ligname’ e le aziende di legno e mobili ormai si sono aperte ai mercati di Usa, Russia, Arabia, Dubai, Cina. Al Garibaldi trovate un’ampia rappresentanza di volti noti del mondo cestistico canturino, da Roberto Allievi alla famiglia Nicolini. Eccellenti salumi d’antipasto (culaccia e culatello), paste fresche come agnoli di coniglio in fonduta di parmigiano, cappellacci con farcia di faraona, battuta di filetto di fassona. Rassicurante, come la borghesia canturina..

32 – BRACERIA SEMERARO – BRINDISI

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In pizza mercato a Brindisi c’è il tempio della carne. Semeraro è una tappa imperdibile. Polpette, le mitiche bombette, involtini, bistecche , salsicce che si scelgono direttamente dal banco macelleria.

31 – LOCANDA TI LI SPILUSI – BRINDISI

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Un piatto di orecchiette scattarisciate, le polpette al pomodoro ma anche proposte di respiro internazionale, una cantina fornitissima e anche una pizza che si lascia mangiare. Se volete provare qualcosa di abbastanza unico provate LA BOMBA, una vera e propria specialità esplosiva: pizza doppio impasto, ripiena di 4 formaggi e salame piccante.

30 – GRUIT – BRINDISI

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In via Carmine a Brindisi il bar, ristorante pizzeria del birrificio artigianale omonimo. Le 11 birre Gruit, tra cui la BIO e quella al carciofo, accompagnano un’ampia selezione di piatti in un posto amato dagli sportivi (ci sono gli schermi per le partite). Ci sono la bellezza di 220 posti a sedere: insomma, è sempre festa.

29 – IL GESTORE – VARESE

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Situato a 3 minuti di auto da Masnago, locale perfetto per una cena importante, sia per l’ambientazione (villa settecentesca con parco) che per la qualità delle proposte. Sapori stuzzicanti e intriganti per tutti i piatti, seguendo la stagionalità dei prodotti (selvaggina in autunno, bolliti d’inverno, pesce in estate) con la chicca finale di un carrello dei dolci da sogno per i ghiottoni. Per chi sceglie il percorso completo si va oltre i 70 euro, a curare la carta dei vini c’è un ex campione d’Italia Cadetti (Diego Di Ghionno, figlio dello chef Benito, vinse il tricolore 2001 a Loano col Campus di Cedro Galli).

Segnaliamo anche Polpo Fritto, uno dei locali preferiti dal mio amico Giorgio Bianchi, dove fanno crudi eccezionali.

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28 – PREMIATA GNOCCHERIA RISOTTERIA – VARESE

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Un altro locale di cui non abbiamo mai parlato su BK e che merita una citazione (per tutti gli altri vi rimandiamo a precedenti pezzi, lo speciale di Pasqua su tutti.  Questo è un paradiso per gli affezionati cultori del risotto e dei gnocchi, ma anche la cambusa di salumi e formaggi non scherza affatto. Una bella serata sostanziosa, non c’è che dire.

27 – UNIBIRRA – CALCINATE DEL PESCE  (VA)

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Per le birre e il locale garantisce il Signor Malto Gradimento, al secolo Damiano Franzetti. A dieci minuti da Masnago un Paradiso per gli amanti del genere. Numero spropositato di birre in bottiglia, sette spine e proposte per tutti, non solo per i “fanatici”, con un grande occhio di riguardo per le proposte straniere ed un menù in cui spiccano piatti bavaresi, robe come You Pork (un padellino con salsicce e straccetti di coppa di maiale con le cipolle) e il panino Porca Trota: pane alle noci, trota affumicata alla Guiness e verdure croccanti. Slurp!

Per l’alternativa della pizza la Motta è sempre una garanzia, locale storico nel cuore della città a non più di 100 metri dalla sede di Pallacanestro Varese in piazza Monte Grappa. Un must per gli amanti della pizza maxi, servita su taglieri di legno con ampissima varietà di scelta e accostamenti sfiziosi di ingredienti di tutti i tipi. Almeno 50 alternative tra pizze tradizionali, con impasti speciali e bianche, con 20-25 euro si soddisfano appetiti robusti e palati desiderosi di stimoli particolari nel più classico del “pizza&birra” post partita.

 

FUORILISTA – ALBERT – TRENTO

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Avviso ai naviganti: qui facciamo uno strappo alla regola perchè Albert, in pieno centro a cinque minuti dal Duomo, la domenica non apre. Ma il sabato sera ovviamente c’è (no a pranzo). Non accetta prenotazioni, bisogna fare una bella coda, destinata a aumentare visto che per il Gambero Rosso è lui il pizzaiolo emergente del 2017. E non potevo non segnalarlo.

26 – VILLA MADRUZZO – TRENTO

Photo © Alice Russolo /
Photo © Alice Russolo /
Vincenzo Cavazzana mi vuole portare a Villa Madruzzo, un ristorante che è anche albergo in mezzo a un vigneto. A 4 km dal centro una bella location per rilassarsi (c’è anche il centro benessere )e mangiare bene. Una roba di classe che può diventare una bella idea per un weekend trentino. Cercate di sedervi nella sala più riservata, che è ospitata all’interno di una vecchia cappella della Villa.

25 – UVA E MENTA – TRENTO

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Un locale giovane per spizzicare dalla colazione al dopocena, in centro città, con una bella selezione di birre artigianali, anche senza glutine. Tre tipi di impasto per le pizze – classico, integrale e gluten free – e grandi carne di origine francese ma allevate sulle montagne di casa.

24 – FORSTERBRAU – TRENTO

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Vietato esimersi da una visita a casa Forst. Birra ce n’è quanta ne volete, che potete accompagnare con taglieri, risotti, strangolapetri, canederli, piatti dell’amicizia o del mastro birraio, salsiccia con polenta e funghi, un classicissimo piatto di speck ma anche più semplici insalatone come la Dolomitica: insalata mista, funghi porcini conservati in olio extravergine d’oliva, formaggio nostrano, crostini di brezel.

23 – GIAMARANTO – SASSARI

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Il mio posto preferito per un grande pranzo di pesce prima delle partite a Sassari. Il locale è in centro, elegantisismo e discreto. La materia prima non tradisce, interpretata delicatamente. Un posto di classe, per un momento dedicato agli alti cibi.

22 – IL QUIRINALE – SASSARI

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Ne abbiamo sempre parlato stravolentieri perchè Tony ti fa sentire a casa tua. A Sassari si va “a mangiare da Tony”, un must nel dopopartita con tanto di schermi per vedere i posticipi, pesce e ciaccia come se piovesse, una cantina solida e una bella veranda esterna quando fa più caldo. Una certezza.

21- ABETONE MUSIC BAR – SASSARI 

Brian Sacchetti ama passarci le serate in cui ha voglia di focacce sarde e buona musica il venerdi sera, sempre con un cartellone di live shows interessanti. Sono un amante delle focacce sarde, belle ripiene e croccanti, e un posto per mangiarle bene qui non può mancare. Se volete una alternativa più “pub”, Gambrinus è il locale che fa per voi, con hamburgers e birre di qualità.

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FUORILISTA –  LA LOCANDA DEL MARE – VALLEDORIA (SS)

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Paolo Gabriele Citrini ci porta fuori Sassari, nel golfo dell’Asinara, in un ristorante che è anche bed & breakfast con atmosfera e vista da urlo, direttamente sulla spiaggia della Ciaccia. Siamo a tre quarti d’ora di macchina da Sassari, ma è una visita che vale la pena fare, abbinandovi un giro a Stintino, Isola Rossa o Costa Paradiso. Si mangia pesce, anzi, grande pesce.

20 – LA BOTTEGAIA – PISTOIA

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Ci sono stato con Angela prima del concerto dei The National, in via del Lastrone, pieno centro di Pistoia pieno di localini meravigliosi. Ci siamo trovati molto bene. Pappa al pomodoro con variazione sul tema semplicemente divina. C’è anche una grande carta dei vini, che ovviamente pesca dall’omonimo negozio in via di Stracceria pieno zeppo di cose buone.

19- DA MARINO – SERRAVALLE PISTOIESE (PT)

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Siamo appena fuori città in un tempio della ristorazione tradizionale toscana. Un rapporto qualità prezzo tra i migliori della Regione, un menù da mandare giù di testa gli appassionati del genere. Crostini al Papero con polpettine, pici con il ragù di Chianina e una bella fiorentina. Un solo dubbio: meglio prima o dopo la partita?

18 – TRATTORIA DELL’ABBONDANZA – PISTOIA

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E’ un posto da provare assolutamente, per testare il nuovo corso. Iccio Menici dopo 31 anni di onorato servizio ha lasciato spazio a una nuova gestione con al timone Ercolini, chef dalla Bottegaia di cui sopra, e Samuele Gemignani per i vini dalla Vineria 4. La curiosità dunque è tantissima e l’Abbondanza sarà per me tappa immancabile in una prossima trasferta toscana. La filosofia? Quella della seasonal cuisine, con un menù che si rinnova di stagione in stagione. E’ un grande successo, annunciato. Provate le tagliatelle con il ragù di Lampredotto.

17  – OSTERIA DE L’UMBRELEER – CICOGNOLO (CR)

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Cesare Pancotto ci manda qui, appena fuori Cremona, per un piatto di marubini in brodo, oppure le lasagne con zucca e salsiccia, lo stracotto di asinina con la polenta e tutto ciòò che la quarta generazione della famiglia propone con cura della materia prima e preprazioni fatte in casa: dai salumi di maiale oppure di oca alle frittate e giardiniere preparate da mamma Rina, fino ai brasati al Barolo, ai bolliti ed ai cotechini. Una meraviglia, assolutamente da provare.

Per chi volesse una alternativa più easy in un locale dalla bellezza abbacinante: Fabbrica di Pedavena, ovvero numero sterminato di opzioni per bere oltre a hamburgers, fritti e pizza.

FUORILISTA  – CASCINA LAGO SCURO – STAGNO LOMBARDO (CR)

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Altra eccezione alla regola, perchè a Lago Scuro, poco fuori città, ci si va assolutamente la domenica a pranzo, quindi prima della partita. La domenica sera non si mangia, al limite ci si dorme. Me lo ha fatto scoprire Alessandro Rossi, fine gourmet. Per vivere l’esperienza vertice di un posto immaginifico e visionario, che è asilo nido, azienda agriccola, bed & breakfast e spaccio di prodotti memorabili come formaggi, carni e pane. Un posto che da solo vale la trasferta a Cremona e di cui parliamo sempre con grande piacere.

16 – KANDOO – CREMONA

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Andrea Piva mi ha ricordato che a Cremona c’è Kandoo. Ovvero il sushi che ho mangiato a Milano per tanti anni, quando abitavo nei loft di via Tucidide dalle parti di Lambrate, dentro quel progetto visionario di Popi Saracino. Ci sono legato al Kandoo, dunque provatelo assolutamente in Porta Po. Raffinatezza e bontà, qualità della materia prima. Dragon Roll, Spider Roll e Tiger Roll sono sempre stati i miei preferiti.

 

15 –  LA PENDOLA – CREMONA

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In centro a Cremona, il locale piccolo è un pò demodè ma è sempre una certezza, frequentatissimo dagli amanti delle pizze giganti e sottili. Qualche accostamento ardito, tipo bufala e wurstel, ma anche cose di vera sostanza come la carbonara con uovo sbattuto, guanciale, grana padano grattugiato, mozzarella sale e pepe.

14 – VINI DA GIGIO – VENEZIA 

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Gran posto per bere ma anche la cucina non scherza affatto. Risi e bisi, sarde in saor, gli spaghetti coi caparossoli, ovvero le vongole e le immancabili seppie alla veneziana con la polenta. Per il vino fate scegliere a lui, perchè ne capisce e anche tanto. Bottigliera spettacolare.

13 – LA MASCARETA – VENEZIA 

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Andare a Venezia e non passare da Mauro Lorenzon, l’Oste che si autoproclama un Wine Bevar. Così La Mascareta è un Enoiteca in cui trovate un numero impressionante di grandi bottiglie, selezionate con cura da un appassionato vero, grandissimo competente in materia, che fino a notte fonda serve grandi cocktails. Oltre al meglio della cucina tradizionale della Laguna, con circoletto rosso sui ravioli di branzino.

 

12 – LOCAL – VENEZIA 

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Bel progetto di rivisitazione della tradizione veneziana. Local in veneziano significa “Posto dove che se magna e se beve in compagnia e in allegria”, e qui si centra l’obbiettivo. Si alza il livello di spesa ma con 48 euro si portano a casa tre grandi portate e una esperienza sublime. Il locale è semplicemente magnifico, pensato e arredato solo con artigiani locali. Uno di quei progetti che ci piacciono e anche tanto.

11 –  LA SIRENA –  MERCOGLIANO (AVELLINO) 

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Vicino al casello di Avellino ovest, un locale romantico e raffinato gestito dalla signora Carmen che serve un pesce sempre da urlo alle pendici del Montevergine. Per rimanere sbalorditi chiedete i crudi e scegliete un Greco di Tufo. Un piccolo gioiello.L’alternativa un pò più alta è quella di  da Marennà, 1 stella Michelin all’interno della  cantina Feudi di San Gregorio,  posto di altissimo livello. 2Ma con 80 euro – ci dice l’amico Nicola Alberani – si fa il men+ degustazione col vino abbinato. Tanta roba”.

10- ERRE CLUB  – ATRIPALDA

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Probabilmente la miglior pizza di Avellino pur tenendo conto dei grandi prodotti che fanno anche It’s OK e da Ciccio all’Agorà. Da Erre Club ci sono stato e mi sono trovato davvero benissimo. C’è anche lo schermo per vedere le partire.

FUORILISTA AVELLINO – MY SIDDHARTA LOUNGE BAR

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Il  Lounge Bar di Antonello Nevola, situato nel centro di Avellino, è diventato una tappa obbligata della movida cittadina. Selezione di cocktail, vino e birre accompagnate da qualche piatto interessante. Fateci un salto.

9- GIU’ALE’ SOUL PUB – AVELLINO 

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Siamo in centro anche qui: accurata selezione di panini con prodotti di qualità come la porchetta di Ariccia, il caciocavallo podalico, salumi e formaggi locali, propone anche  una ottima selezione di carni alla brace e al forno e prodotti di nicchia tutti da scoprire. Interessante anche la proposta dei fritti e ampia la scelta delle birre, dalla belga d’abbazia, passando alle olandesi, inglesi, alle birre artigianali di produzione italiana, disponibili sia alla spina che in bottiglia. Ci sono gli schermi per le partite.

8 – KAPRAZUCCA – REGGIO EMILIA

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Un viaggio alla scoperta dei veri sapori della cucina reggiana, quelli con cui sono cresciuto grazie alle prelibatezze che mi preparava mia nonna, quelle che ancora mi prepara mamma Paola, che mi ha allevato a tortelli di zucca, cappelletti e tortelli verdi, che erano quelli prediletti da mio padre, mentre io ho imparato ad amarli un pò più in là. Qui alla Kaprazucca li ritrovate tutti: tortelli, tagliatelle, cappelletti, arrosti, bolliti misti e poi una grande zuppa inglese. Come la faceva mia nonna, nessuno mai. Alle pareti le poesie di Alda Merini, passione della Proprietà. Per una alternativa più casereccia bisogna andare fuori città a Casina, dove c’è il ristorante azienda agricola Tortelloterapia: a 20 euro e col vino che ti puoi portare da casa ti danno la degustazione di tortelli verdi, di zucca, di patate, funghi, tartufo, e radicchio e scamorza. Auguri e figli maschi.

7 – CIRCUS DEL NEGRESCO – CASALGRANDE 

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Con coach Max Menetti cui sono davvero affezionato vi portiamo da quel simpatico giullare di Franz, il proprietario del Circus del Negresco di Casalgrande, il paese di Graziano Romani. Dovete necessariamente provare la pizza Le Fiaccole, specialità della casa, ma di livello anche la cucina e la proposta degli hamburgers. Ci sono gli schermi per le partite e se volete provare una cosa diversa dal solito, optate per la pizza in teglia che vi mostro qui sotto.In città le alternative per la pizza sono due, e ce le segnalano Luca e Daria: la Nuova Piedigrotta 2 e il Fortino di Don Peppe, stessa proprietà napoletana per due locali garanzia alla voce pizza.

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FUORILISTA  REGGIO EMILIA – PROBO/LIFFI/CANALE MAESTRO

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Una lunga serie di locali a Reggio Emilia, di gran gusto, sono chiusi per il dopogara. A Bagnolo in Piano, sulla statale, sono stato a mangiare divinamente da Probo insieme a Mario Ghiacci. L’Osteria del Liffo è probabilmente oggi il miglior ristorante di pesce in città, con un menù strabiliante, ma la domenica è chiuso: a meno che non vogliate fare un gruppo e chiedere se aprono per voi, perchè è probabile che accada. Poi una gran belle enoteca, Canale Maestro, con una cucina che mixa la tradizione reggiana e il gusto internazionale. Si può comprare (bene) anche alla bottega: se volete provare una bolla alternativa provatela Emiliana come ho fatto al Salone del Gusto, una malvasia frizzante e biologica.  Ci sono altre proposte fuori lista nella guida di Luca e Daria pubblicata qualche mese fa.

6 -HOT CHILI – REGGIO EMILIA 

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Il Tex-Mex di Ciga Giumbini è una delle tappe fisse di coach Max Menetti. Fiumi di San Miguel accompagnano nachos, casilladas, fajiitas di pollo o miste, un ricco surf&turf o la più classica bistecca, oppure amigoso, parrilla e grandi cocktails che si bevono fino a notte fonda. Locale di culto, come stare in Messico. L’alternativa pub la chiediamo sempre a Luca e Daria, che ci portano al Blender Pub. Grandi selezioni di birre e gli hamburgers secondo loro più buoni di Reggio.

5 – LIEVITA’ – MILANO

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La pizza “gourmet” si mangia prima da Lievità, in via Ravizza, e poi si possono provare tutti gli altri. Non si accettano prenotazioni e bisogna pazientare prima di vivere una grande esperienza in un locale molto raccolto, informale, dove la pizza si completa a vista con ingredienti di grande qualità. Tipo quelli usati per la Trombetta  con vellutata di zucchina, zucchine a trombetta di Albenga, cipolla rossa di Tropea, provola di bufala, basilico e olio. Tanta roba.

4 – MA. SI  – MILANO

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Una osteria con forte impronta pugliese in via Lodovico il Moro, quindi non distante dal Mediolanum Forum. Adatta per un dopopartita interessante e con gruppi ampi, con una spesa media e una cucina onesta. La classica proposta alternativa  e fuori dal coro nello sterminato ventaglio di scelte che Milano offre. C’è un menù di “ingresso” sotto i 30 euro che ti fa mangiare salumi, burrate e orecchiette. Io ci sono stato qualche volta, perchè è vicino allo showroom in cui lavoro, e mi sono trovato bene, ma la segnalazione vera arriva da Mattia Ferrari coach di Legnano che correttamente indica anche Carnicero (carne argentina) e il progetto di Matteo Riva dalle parti di via Vigevano, Cislosfuso, però chiuso la domenica.

3 – FLOWER BURGER – MILANO

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Ok, vi mando in una catena di hamburgers vegetariani e vegani, per la quale garantisce Marco Bianchi. L’ultimo arrivato a Milano è quello in via Vigevano: dai prossimi giorni ci trovate l’ultima creazione del divulgatore scientifico nella squadra del Professor Umberto Veronesi, lo Special Pink legato al progetto Pink is Good a cui sono legatissimo. Una vera delizia. Provatelo !

2 –  MILANO AMORE MIO – MILANO

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Si mangia fino a notte fonda in questo magico bistrot col sapore di Parigi in via Muratori, una scoperta di Toto Ricciotti che ho fatto mia. Cerco di andarci ogni volta che torno in città. Si mangia quel che esce dalla cucina, tutto vegetariano e tutto secondo la disponibilità della cambusa che serve solo cose fresche e di alta qualità. L’uovo con la crema di risotto allo zafferanno e il cavolo nero con l’interno di cous cous sono due tra le ultime proposte che ho avuto la fortuna di assaggiare. Imperdibile.

L’alternativa carnivora è proprio lì di fronte, e chiama Fatto Bene. E’ una hamburgeria, anzi sono cinque hamburgherie sparse in tutta la città, ma una sta proprio a pochi passi da MAM. Ingredienti di alta qualità, il pane giusto, accostamenti anche inusuali.

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1 –  ERBA BRUSCA – MILANO 

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Chiude la nostra selezione IL locale per eccellenza vicino al Mediolanum Forum. Cinque minuti di macchina e fate cena in uno dei locali più intriganti della città. La mia tappa fissa ogni volta che ho l’occasione di andare a vedere la partita. Provate uno dei menù oppure chiedete gli Spaghetti turanici  di Mancini ubriachi con toma di capra e cipolla croccante.O se vi piacciono le verdure il Fritto di ceci e verdure di stagione con salsa di yogurt di bufala e insalata speziata di erbe e carote. Tutto spettacolare.

 

Guida di Gianmaria Vacirca

Ringrazio per il prezioso e paziente contributo tanti amici

Dario Costa – Brescia

Piero Guerrini, Peppe Poeta, Marco Atripaldi – Torino

Antonello Nevola – Caserta e Avellino

Maria Teresa Gaglio – Capo d’Orlando

Fabio Renzi – Pesaro

Fabrizio Provera, Simone Giofrè, Laura Allievi, Ivan Papaianni, Virginio Bernardi – Cantù

Alessandro Giuliani – Brindisi

Giorgio Bianchi, Damiano Franzetti, Giuseppe Sciascia – Varese

Vincenzo Cavazzana – Trento

Brian Sacchetti, Paolo Citrini, Salvatore Migheli – Sassari

Andrea Piva, Alessandro Rossi, Cesare Pancotto – Cremona

Nicola Alberani – Avellino

Max Menetti, Virginio Bernardi, Daria Moretti, Luca Villa – Reggio Emilia

Mattia Ferrari – Milano

The National

The Maccabees

Florence + The Machine

Massive Attack

Bruce Springsteen 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una replica a “I 50 ristoranti per il dopopartita del 2017”

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