Vigilia di magro, l’occasione si presta per scegliere dall’Enoteca di fiducia del buon vino bianco per accompagnare le tartine al salmone, il cocktail di gamberi e cose cosi. Ne ho selezionato dieci, dalle regioni del centro Italia che amo, per la vostra cena o per un grande regalo.
1- Fiorfiore 2014, Grechetto di Todi, Cantina Roccafiore, Umbria.
Se lo trovate da qualche parte, perchè è semiesaurito dappertutto, è il miglior bianco che ho bevuto quest’anno. Me lo ha consigliato Maurizio Pescari e me lo ha portato Fabio Ventura. Bello dorato e minerale, è un vino elegantissimo, di livello internazionale e dallo straordinario rapporto qualità/prezzo.
2- Launegild 2015, Chardonnay, De Fermo, Abruzzo
Un meraviglioso Chardonnay che abbiamo bevuto al Ristorante La Bandiera di Civitella Casanova e da Andrea Beccaceci a Giulianova. Da agricoltura biodinamica, ha bisogno del suo tempo prima di aprirsi in tutta la sua magia. E’ uscito il 2015, fantastico.
3- Plenus 2015, Passerina, Marina Palusci, Abruzzo
L’Azienda Agricola Marina Palusci fa grandi vini e grandi oli. Questa passerina senza solforosa vale un bianco francese della Mosella. La bassa gradazione non lo rende automaticamente un vino “facile”,anzi. Chapeau.
4- Ametistas 2013, Grechetto, Mani di Luna, Umbria
La visita alla cantina di Rocco Trauzzola a Torgiano mi ha riempito di emozione. Rocco è un autentico Genio con un immenso amore per la terra. Non possono che nascere vini da sognatore come questo, diretto, di struttura, davvero complesso nei profumi.
5- Verdicchio di Matelica Collestefano, 2015, Marche
Un vino migliore nel rapporto qualità/prezzo non esiste. A 9,50 non comptrate niente a questo livello. Minerale e agrumato, il Verdicchio di Matelica al suo meglio. Ha convinto anche il mio amico Virginio Bernardi.
6- IL BIANCO 2014, Decugnano dei Barbi, Orvieto Classico Superiore Doc, Umbria
Torniamo alle dritte di Pescari e ai doni di Ventura. Tra l’altro due che non si conoscono e che prima o poi bisogna fare incontrare. Grande vino. Acciaio e barrique, raffinatissimo.
7- Verdicchio dei Castelli di Jesi San Paolo2013, Pievalta, Marche
Ricordi di una serata magica al Gallo Rosso di Andrea e Jessica con guest star d’eccezione il grande Mauro Uliassi. Il San Paolo venne proposto in anteprima. E fu una folgorazione che non finirà neanche alla vigilia di Natale, perchè è un bianco che berremo.
8 – Pecorino Frontone 2013, Cataldi Madonna, Abruzzo
Anche qui ci sono di mezzo Andrea e Jessica ed una serata di collaborazioni. Quella con cl.75 a Porto san Giorgio di cui ho parlato qualche mese fa. Ci sarebbero tre vini per chiudere questa lista, il Pecorino di Guido Cocci Grifoni e Noè
tutti da vigne madre e tutti spaziali, ma facciamo che li mettiamo tutti assieme appassionatamente al consiglio numero 8.
9- Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Sup.“CAPOVOLTO” 2015, La Marca di San Michele, Marche.
Un vino che mi ha colpito per la storia del suo nome, innanzitutto: dal sito si legge che ” è stato preso dal metodo di allevamento della vite “ a capovolto” usato molto dai vignaioli della generazione dei nostri nonni in tempi di povertà e scarsità quando alla pianta della vite era richiesta la maggior produzione di uva possibile”. Etichetta divertente e prodotto davvero interessante che nasce in bio a Cupramontana, una piccola Montalcino delle Marche. Sempre a Cupramontana spettacolari Kypra di Ca’Liptra che abbiamo bevuto a Senigallia quest’estate. Il verdicchio Il Gentile de i vini di Giulia. Ovviamente Corrado Dottori: l’ultimo Gli Eremi non l’ho ancora aperto, Terre Silvate sempre una bella bevuta.
10- Trebbiano d’Abruzzo Dop, 2015, Tiberio, Abruzzo.
Wow! Un altro bianco con un rapporto qualità/prezzo spaziale. Più o meno 12 euro al ristorante per un vino che nasce da un vigneto che ha 55 anni, bello lungo e con un finale particolarissimo di anice e mandorla. Della stessa cantina, il Pecorino ha preso 3 bicchieri.
Da Rocco Trauzzola con Maurizio Pescari e Marco Caprari