Il Club in cui sono cresciuto, il Derthona Basket, mi ha gentilmente invitato come relatore in un convegno dedicato agli sponsors della Squadra che sta facendo grandi cose in serie A2.
Insieme al Vicesindaco Marcella Graziano, a coach Demis Cavina, all’imprenditore Carlo Volpi, con il Presidente Roberto Tava puntuale moderatore, si è cercato di dare un contributo personale su ciò che per noi rappresenta il brand Derthona, e su ciò che può rappresentare in futuro.
Il convegno si è tenuto a una settimana esatta dall’uscita nelle sale del nuovo film di Giovanni Veronesi “Non è un paese per giovani”, in cui il Derthona Timorasso inteso come vino è protagonista di una scelta di product placement voluta dal Consorzio che oggi raggruppa tutti i produttori.
La scena, che da domani potrete vedere al cinema, è questa.
Interno ristorante: da un tavolo arriva la richiesta di un vino bianco: il Timorasso. In
cantina scende il più giovane dei ragazzi di sala Sandro (Filippo Scicchitano) al suo
primo giorno di lavoro.
Luciano (Giovanni Anzaldo) gli spiega che il Timorasso, il Derthona, lo si trova di
annate diverse e quello più vecchio corrisponde al più costoso.
Questa la scena dove il Timorasso è il vino del primo incontro tra i due protagonisti del
film.
Uno scambio di battute che spiega la prima, e la più importante delle caratteristiche di
questo vino: il Timorasso va dimenticato in cantina.
Mi fionderò al cinema nel weekend per vedere il film di Veronesi, con la grande curiosità anche per questo passaggio del film che ha creato grandi aspettative tra i Produttori di Timorasso.
Se avete tempo da perdere vi linko qui una interessante tesi di laurea pescata in rete e dedicata al product placement cinematografico.
Non bisognerà avere fretta nel “valutare” l’efficacia dell’operazione, certo sarà importante dare continuità e creare subito tutta una serie di progetti, contenuti e comunicazioni che diano seguito allo “spot” inserito in un film destinato a essere visto da tantissime persone.
Semplificando: in tantissimi vedranno il Timorasso sul grande schermo, ma ciò ovviamente non basta e non basterà. E’ un primo passo molto importante in una logica di comunicazione condivisa tra i produttori. Occorre avere gli strumenti per trasformare la curiosità che senz’altro si creerà tra chi conosce meno un vino davvero memorabile, unico nel suo genere, in un forte desiderio di acquisto, quindi in una conversione. E Vinitaly, secondo appuntamento di condivisione tra i produttori, sarà un momento interessante a poche settimane dal’uscita del film in cui il Timorasso è protagonista.
Come sempre la prima cosa che mi viene in mente è “distribuzione”, la seconda “digitalizzazione”, e sono argomenti strettamente connessi tra di loro.
In tutto questo il connubio con la pallacanestro può risultare vincente. Penso banalmente a tutto ciò che si potrebbe creare attorno alle trasferte della squadra di serie A2, selezionando botteghe, enoteche e ristoranti nelle città in cui il Derthona va a giocare.
Ma anche gli scambi pubblicitari con i led a bordocampo sono una cosa interessante che potrebbe posizionare il Derthona Timorasso in tanti campi della serie A2.
Poi la regalistica, per i propri partners e per gli avversari, penso a tutti gli eventi che si possono creare insieme come quello a cui ho avuto la fortuna di partecipare, fino a una casa comune, una Casa Derthona, che vedrei bene nella zona del Castello. Volate con la fantasia e immaginate un Wine Sports Bar autoctono con una selezione completa dei vini dei Colli Tortonesi, i salumi, i formaggi e gli agnolotti per accompagnarli, ricavando anche uno spazio per gli amanti della birra (a Montegioco c’è Franzosi, uno dei più grandi birrai artigiani d’Europa).
Infine vi condenso ciò che ho provato a dire venerdi scorso (ero visibilmente emozionato):
1- Il Derthona Timorasso è un grande vino, uno dei più grandi bianchi italiani, forse quello che invecchia meglio in bottiglia, senz’altro il più francese dei bianchi italiani. E’ un vino che amo pazzamente da anni e non certo per amor patrio.
2- Il Derthona Basket è una incredibile storia di sport, attaccamento ai colori, valori, una storia di giocatori che diventano dirigenti, presidenti, allenatori, di amicizia che nel basket ha trovato un collante in più, magico e indissolubile. Una Storia che proseguirà aggiungendo sempre un pezzo alla volta, portando un amico in più, con delle visioni accessibili, perchè la forza di questo Gruppo fantastico è il legame con le radici, con il Territorio, come nella storia del Timorasso, riscoperto da un grande vignaiolo, Walter Massa, che oggi si batte per comunicare il territorio, Derthona, più che “l’ingrediente” Timorasso.
Gianmaria Vacirca