A Montecosaro iniziano maldestramente a prendermi sul serio, tant’è che ieri sera Lorella Babini e suo Marito Paolo Iommi, Proprietari della Fabbrica del Gusto, mi hanno invitato a Gustoventuno, la serata ideata da Fabio Pedaletti per provare il nuovo menù primavera estate degli Chef Alberto Grilli e Nikolas Riccetti. C’erano ovviamente 21 persone sedute a tavola ed il gioco consisteva nel valutare i piatti da 1 a 10, indicando poi il prezzo per ogni singola portata. Comoda direte voi, ma vuole il caso che i parametri fossero ben 4 (presentazione, gusto, abbinamento sapori, texture/piacevolezza sensoriale) e che c’era il doveroso spazio per un consiglio/parere . Il tutto comodamente declinato in 15 portate servite a mò di tapas accompagnate da cinque vini più un “passito” della Cantina “Conti degli Azzoni” di Montefano ben rappresentata dall’enologo Lorenzo Gigli.
Tra l’altro i magnifici organizzatori della serata hanno giustamente fatto sedere vicini i due rompicoglioni di turno, il sottoscritto che evita la carne e un brillante reporter che mi ha istruito sui lati più oscuri della rete che evita il pesce, riservandoci un trattamento di assoluto riguardo: le riserve non erano mica piattini, ma piatti di portata spesso dalle dimensioni mostruose. Capita l’antifona, ho proibito di servirmi altra roba dopo i tre etti di pecorino che ho disgraziatamente accompagnato tracannandomi qualche bicchiere di Rosso Evasione 2016, un low cost a tutto pasto che ho reclamato con vigore mentre i commensali affondavano il coltello nel burro del filetto di manzo con foie gras e tartufo (maledetti).
Per la cronaca nell’attesa ci eravamo scofanati un aperitivo al piano terra, ovvero al Cafè Babini, stessi owners, il mio posto preferito per la pausa pranzo, ed anche in quel caso dosi e porzioni erano state generose. Come dire, 4 Ristoranti e Alessandro Borghese a Gustoventuno e ai Babini’s gli fanno un baffo, e non eravamo nemmeno a Matrimoni a Prima Vista.
Se volete un resoconto filmato ben assortito di quanto è successo dall’inizio alla fine, la persona giusta da seguire è Eleonora Antonelli , che ha messo assieme una storia assolutamente clamorosa.
Bando alle ciance: bellissima serata, sala da pranzo incantevole, commensali piacevoli, tanta gioventù, bei piatti. Eccoli.
Millefoglie di melanzane, bufala affumicata, pomodorini confit e pesto di basilico
Antipasto di pura attrattiva per gli amanti delle verdure e della freschezza. Melanzane cotte bene, col pesto sarei anche più parco. La millefoglie la farei altissima e scenografica, e ovviamente più cara.
Fiori di zucca ripieni di ricotta e zafferano con puntarelle e polvere di liquirizia.
La liquirizia la porta Paolo dal Belgio. Adoro le puntarelle e ne avrei volute il doppio. La temperatura del ripieno è decisiva per il gioco dei caldi e dei freddi. Piatto semplice e goloso. Presentazione poco amata da chi smanetta su Instagram.
BRESAOLA DI FASSONA CON CIPOLLOTTO IN AGRODOLCE, FIORI DI AGLIO, OLIVE LECCINO E SALSA VERDE GRATTUGIATA.
Io qui ho passato e mi sono beccato uovo in cocotte con asparagi, alla faccia vostra.Un colpo da maestro: me lo sono mangiato con tale voracità da omettere la foto. Sorry.
BACCALA’ MANTECATO SU CROSTONE DI PANE, OLIVE TAGGIASCHE E BUCCE DI POMODORINI ESSICCATI.
Qui potrei aprire una parentesi che non finisce più sulla mia personalissima Waterloo legata al baccalà mantecato, che d’estate sulla costa assurge a simbolo della portata truffa per eccellenza nelle sue molteplici declinazioni. Quindi se prima ero disgraziatamente prevenuto nei confronti dell’ultimo antipasto, presentato divinamente (la foto non rende giustizia) e pure bello gustoso che quasi quasi da vero sfacciato avrei chiesto il bis, ora sono travolto nei dubbi: ampliare l’inutile crociata nei confronti del baccalà mantecato anche alla Fabbrica, o ritirare le truppe?
TORTELLONI DI RICOTTA RIPIENI DI MELANZANE SU CREMA DI BUFALA E COULIS DI POMODORO.
Con la crema di bufala c’è stato un eccesso di zelo in sede di presentazione. Per il resto il primo dei primi (la pasta è fatta in casa) era semplicemente illegale.
RAVIOLI RIPIENI DI CACIO E PEPE AL BURRO DI NOCCIOLA ED ERBE FINI
Chi ama le cose belle saporite qui avrebbe rischiato lo svenimento e invocato il cessate il fuoco. Ravioli magici.
RIGATONI ALL’UOVO CON BATTUTO DI BACCALA’, POMODORINI, OLIVE E PANE TOSTATO.
E’ stato un pò sfigato perchè è uscito per ultimo: è come quando entra Sturaro ed esce Pjanic. Gli ingredienti sono quelli del mio “amato” mantecato: uno dei due bisogna buttarlo giù dalla torre.
Il nostro baccalà e patate con salsa potacchio
Bella cottura, presentazione ok, una proposta convincente per aprire coi secondi.
Un tripudio di carni senza precedenti mi ha visto spettatore per larghi tratti della “gara”: tranquilli che non si è tirato indietro nessuno. Una lunga pausa scenica per la picanha con salsa agrodolce servita come da prassi. Bei ricordi.
Del filetto di manzo con foie gras e tartufo vi ho già detto, e giunta poi la tagliata di manzo ai 3 pomodorini e aceto balsamico grattugiato. Da vecchio frequentatore di cambuse post moderne andrei bello deciso con la pietra pure qui.
It ain’t over till the fat lady sings si dice da certe parti e la cosa mi è venuta in mente quando sono uscite belle garrule le ragazze impegnate nel servizio con i dolci. La parte più meschina di me avrebbe volentieri fatto a meno degli altri 20 seduti per papparsi tutto, poi ho scacciato i demoni e ho accettato di giocare #finoallafine.
BAVARESE NOCCIOLA PRALINATA
Amo talmente tanto la nocciola che non posso esprimere un parere credibile. Pura goduria.
CHEESECAKE LIME E FRAGOLE
Bella fresca, intrigante ma in questo caso sconto una grave debolezza: quella per le Cheesecake americane di Junior’s alte come un grattacielo e pesanti come mattoni che ti obbligano a digiunare il mattino dopo per l’inevitabile controllo della glicemia.
MILLEFOGLIE DI CROCCANTE E CREMA DI YOGURT AI FRUTTI DI BOSCO
Come smentire il periodo ipotetico dell’irrealtà: tra l’altro, in cucina è per caso avanzato qualcosa di questa robina qui?
IL BOSCO
Bosco mio, per farti preferire rispetto alle tre cose di prima, necessiteresti di un genio alla Stefano Boeri!
I vini in abbinamento hanno tutti un ottimo rapporto qualità prezzo. Ribona interessante e Grechetto intrigante perchè inusuale. Il Passatempo 2012, 100% Montepulciano, è il vino di punta di “Conti degli Azzoni”: può dirne meglio di me chi ha mangiato la carne. Il Sultano con cui siamo andati a letto è un bel passito .
Grazie per la compagnia a chi ha avuto il privilegio di condivedere una serata cosi. E tanti complimenti a tutti i ragazzi di Babini, davvero. Da queste parti ci sono voglia di migliorarsi, stimoli, vitalità, belle ambizioni di chi non si accontenta ed evolve. Un’aria che si respira già da Cafè Babini, il locale più contemporaneo della zona, e che arriva fin su dove La Fabbrica del Gusto non è un nome buttato lì a caso, ma un’ altra vibrazione che trasmette Montecosaro.