San Severino Marche, antica colonia romana, è una delle cittadine più interessanti dell’ entroterra maceratese grazie alle tante testimonianze del passato divise tra l’insediamento in cima al Monte Nero e la parte basse dominata dalla meravigliosa Piazza del Popolo.
Veruska ed io ci siamo stati per godere di un pranzo da Cavallini, elegante ristorante di pesce di Luca e Simone Cavallini, rispettivamente chef e eccellente maitre di sala, una tappa imperdibile per chi cerca un equilibrato mix tra classicità e inventiva, nonché azzeccati accostamenti tra mare e orto.
Il tutto senza tralasciare qualche azzeccata proposta vegetariana e di terra con almeno sette opzioni di qualità per chi non mangia pesce e cerca altro.
Non potevamo perderci il risotto con gamberi, scampi e champagne (echi anni 80 che ci hanno letteralmente preso per la gola) e l’omaggio a Cannavacciuolo con il tonno vitellato, molto “diretto” e fin abbondante.
Veruska ha scelto l’antipasto veg con il fondente di zucca, tomino e verdure croccanti, mentre io ho optato per un freschissimo carpaccio di ricciola con finocchio, arancia e olive. Un po’ convenzionale ma azzeccato.
Dolci di ordinanza sulla lavagna di fine pasto: la nostra scelta è caduta sulla sfera di nocciola con cuore di lampone. Buona, non indimenticabile.
Carta dei vini da circoletto rosso per varietà, profondità, ricerca ed onestà nei ricarichi.
Consigliato da Simone Cavallini ho scelto Animante di Barone Pizzini: un po’ mainstream ma che bella beva!
Conto in linea, servizio premuroso e puntuale, ci torneremo.








