Se cercate le Marche, andate da Misidia

18 agosto, c’è Federico Buffa a Sant’Angelo in Pontano a dialogare con Nazareno Rocchetti, ovviamente di Pietro Mennea, con la regia di Fabio Paci. Non potevamo mancare, la Freccia del Sud è stato uno degli Eroi della mia infanzia, se non l’Eroe della mia infanzia, quello che nel giorno del sessantesimo compleanno di papà rimontò Wells a Mosca facendoci saltare dalla poltrona. Insieme.

Ci sono le Taverne aperte a Servigliano, ma Veruska ed io da tempo dovevamo provare Misidia a Ripe San Ginesio. Troviamo un tavolo su The Fork, poco prima delle 20 siamo su, ci fanno accomodare nella stanza dei vini, all’ingresso a sinistra di un locale che era la pinacoteca del Paese e che dal Paese riceve a rotazione opere d’arte che dominano la scena di un Posto pensato con gusto, testa e cuore.

Se cercare le Marche, andate da Misidia a Ripe di San Ginesio. Trovate le ferite del terremoto e respirate la verità del luogo, incontrate bimbi che vi invitano dentro casa per conoscere i gattini e ad accogliervi una Torre che custodisce un bronzo proprio di Rocchetti, che di Mennea era il massaggiatore e che nella sua seconda vita è un Artista, l’Artista del Fuoco per essere più precisi.

Camminate sotto lucine romantiche, case sane e crepe diffuse, fino a Misidia, una panchina all’esterno ad accogliervi, dentro ragazzi premuorosi, sorridenti e capaci, poi la cucina solida e creativa di Rodrigo Staffolani che da qualche tempo si avvale anche della collaborazione di Davide Minicucci.

Due portate a testa, e due calici a testa da una bella carta dei vini.

Per me il tagliolino di sedano rapa con squaquerone, bottarga e caviale di aringa (eccellente), per Veruska un golosissimo uovo pochè con fagiolini e tartufo nero estivo, non prima di tre deliziosi appetizers (gazpacho su tutti, nella foto)

Poi le costine di maiale che Veruska ha divorato, per me le zucchine ripiene di tonnetto nostrano con yogurt e menta, buone e sul visual si potrebbe forse fare di più.