Pillole e tannini da Cantine Aperte in Puglia

Premessa doverosa: non è sempre semplicisssimo fare degustazioni con tutti i crismi del caso in una giornata chiassosa e felice come Cantine Aperte, e il senso di questo mio articolo è raccontarvi l’esperienza di dieci ore, quattro cantine e centinaia di volti incontrati durante una lunga giornata pugliese, spensierata, felice, a tratti faticosa ma piena di sensazioni positive.

Quella che resta dagli incontri fatti con tanti produttori che ti accolgono col sorriso, voglia di fare, desiderio di evolvere, senso dell’ospitalità. 


1 – La focaccia a livre alla Cantina dei Fragni



Degustare alle 10 del mattino alla Cantina dei Fragni di San Michele di Bari non è stato semplice, Il Primitivo è un progetto giovane e ancora in divenire, ma la focaccia a livre offerta dal panificio Settembre di San Michele ci ha mandato fuori di testa. 

2- Volere Volare a Gioia del Colle 



La verticale di Primitivo Riserva di Pietraventosa ci ha confermato che Marianna e suo marito fanno grandi vini, e non potrebbe essere altrimenti se hai la tigna di giocarti un all in sulla trasformazione di un meleto ormai “alla frutta” in un Vigneto così miracoloso. Il 2011 resta l’annata più intrigante e già da ora assai convincente. Però la storia di Volere Volare, un vino che nasce per caso da una sovrapproduzione e diventa negli anni un successo pazzesco, nonché uno tra i vini migliori d’Italia nel rapporto qualità prezzo, è bella e indimenticabile. 


3- Il pranzo della domenica a Cantina Coppi 


Il programma specificava che a Turi, dai capofila del consorzio con le loro 600 mila bottiglie e un cognome che unisce Puglia e Colli Tortonesi, ci sarebbe stato un light lunch. Come no, ci attendeva una festa accompagnata da musica e pizzica, e un tipico pranzo della domenica pugliese, dagli antipasti ai rigatoni al forno, dalle bombette alle faldacchee con pan di Spagna, mandorle e cioccolato fondente. Il vino che ha dato lustro alla casa è il pliripremisto Senatore 2010. 

4- La magia di Terre di San Vito 


Ero abbastanza preparato alla bellezza di Terre di San Vito, il sogno realizzato dalla famiglia De Napoli, padre e figlio, che dal mondo del fashion (mass market il padre Franco,  luxury il figlio Giovanni) si sono felicemente “spostati” a casa loro in un posto da sogno a Polignano a Mare. Ma a una cosa così bella non eravamo preparati. Wow! Rifatevi gli occhi: tutto curatissimo, ulivi secolari, vitigni internazionali ambiziosamente impiantati qui, una festa che presumo sia andata avanti fino a notte fonda. Calma però: qui non si fa ristorazione, non si fa resort, non si fanno cerimonie e matrimoni anche se c’è una bella chiesa di proprietà e consacrata. Si fa (il Vescovo 2015 non è affatto male), si fa Olio (il blend mi ha lasciato una buona bocca) si coltivavano patate e carote di Polignano. E si punta sul wine tasting sul posto (e ci credo) per vendere le proprie cose. 


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