Vini dal mondo 2023

Una rubrica sempre in progress con il meglio dal mondo bevuto dallo staff di Basketkitchen.

PFALZ

Chardonnay di parcella piccola, siamo in Pfalz, produttrice Katrin Wind un tempo nello staff di una maison blasonata e ora dedicata ai suoi 5 ettari coltivati a pinot nero, grigio, riesling, sauvignon e appunto chardonnay. Riserva che passa qualche mese in legno nuovo, affinamento che lo rende goloso ma non stucchevole. Usato con parsimonia conferisce alla bottiglia un po’ di burgundy style, nota boisée, un po’ di burro e frutto a polpa gialla. Anima fresca, non eccede in alcool, un poco paraculo ma buono.

AZZORRE

Un bianco che ricorda quasi un Kabinett di Nahe o Mosella. Siamo invece in pieno Atlantico, isola di Terceira, Azzorre, il nome della DO è Biscoitos, con vigne su terreno vulcanico nel pieno della riserva naturale. Molto elegante e con beva incredibile, a 12 gradi non ti fermeresti mai. Grande mineralità, note iodate, salmastro, accenni di erbe, agrumi, finale salino lungo. Trovato per caso nel migliore winestore della Germania a Rostock, online sui 20 euro.

NAPA VALLEY

Frutta rossa per un Etude pinot noir di Napa, selezione di diverse parcelle, mostra tipico accenno di botte, fiori secchi, note erbacee, tè nero, una note dolce. Spalle larghe per una bottiglia che ha riscosso consensi per gli specialisti del settore begli anni passati. Medium to full body, tannino molto educato, goloso, non proprio emozionante, ma buono davvero. Sui 40 dollari in una enoteca a Detroit. Per fortuna ne abbiamo un’altra da aprire tra qualche annetto.

MONTALCINO

Dalle sapienti mani di una storica maison di Montalcino, un vino potente, opulento, che nonostante la struttura imponente non stanca mai. Frutto in evidenza, ciliegie (ciliegiolo, appunto), e frutti di bosco, ma sorprendente sapidità ed elegante freschezza a corredo. Non molto complesso, ma energico e goloso. Grande compagno di un superbo chuleton Gallego. Sui 40 euro in enoteca, è una bottiglia da balotta a Monte Donato da condividere come ai bei tempi.

PFALZ

Blend di Philipp Kuhn, di carattere e eleganza… Qualche minuto per portarlo alla temperatura adeguata… ma il primo calice è “fresco” di cantina e davvero piacevole. Vignaiolo giovane ma con 30 anni di esperienza, la bottiglia è di annata e di grande livello, visciole e vaniglia, grande golosità, media struttura, note lunghe e avvolgenti, il finale mezzo amaro in avvio chiama il secondo, è il terzo … Meraviglioso!

MARCHE

Una sempre piacevole co-produzione Italo Francese per un rosso beverino e profumato che nasce a Pergola negli anni buoni. Scoperto per caso qualche anno fa, è una bella compagnia, da solo o con qualsiasi accompagnamento.

EMILIA ROMAGNA

Immaginate la scena. Siete sulle colline parmensi, ma potrebbero essere anche quelle piacentine o oltrepadane, in buona compagnia. La tavola è lunga e ricca: salumi, formaggi e un po’ di queste bottiglie da andarci avanti per ore.

TRENTINO

Mi dicono in redazione: semplice. Tipico, dolce ma non stucchevole. Diremmo beverino.

MARCHE

Valter Mattoni è un grande Artigiano. Questo rosso che fa acciaio è un prodotto d’ingresso della sua cantina, nel prezzo e nella sua semplicità. Ma qui c’è la forza di una bottiglia che, quasi per ogni annata, resta uno dei best deal nei Rossi marchigiani.

LAZIO

Un gran bel bianco, quasi un orange, che parte in un modo e finisce in un altro … belli questi vini che cambiano nel bicchiere. Fermentazione sui lieviti, con macerazione sulle bucce a tini aperti. A fermentazione quasi terminata svinato in anfora dove resta 10 mesi. Cantina giovane e interessante di Tarelle in provincia di Frosinone.

OLTREPO’ PAVESE

La recensione del Montebuono è piuttosto impossibile…

Non sai che ci vuole scienza, ci vuol costanza, ad invecchiare senza maturità?
Ha celebrato l’anniversario di matrimonio numero 54 . Scontroso, cupo, si mostra appena dopo 3 orette; tannino che esce subito, mandria di cavalli in fuga verrebbe da dire. Austero,, sontuoso, magnificamente imperfetto. Frutto che fa capolino lasciando spazio ad un terziario ancora in erba. Tabacco, terroso e continui richiami minerali. Con la maggiore età ha perso una punta di freschezza, guadagnando un miglio di complessità. Bottiglia stratosferica, se avete la fortuna di incontrarlo farci quattro chiacchiere è d’obbligo: vincerà la diffidenza iniziale e mostrerà la sua personalità. Tu chiamale se vuoi emozioni…

ABRUZZO

Le Vasche è un Montepulciano di ingresso, fresco e di facile beva. Struttura relativa ma equilibrata, giovane, le pretese sono relative ma la piacevolezza, si fa bere con golosità, il bicchiere è sempre pieno…

CROAZIA

Bottiglia impressionante. Orange, diretto, blend croato da 4 uvaggi diversi. Dispotico, ti rapisce e ti stende. Lieviti naturali, va in rovere e racconta di un triestino, Giorgio Clai, che non ha dimenticato le sue origini e che rende omaggio al Collo Istriano come meglio non si potrebbe.

BEVUTE ESTIVE STAFF

SARDEGNA

Un’ altra grande degustazione a Mamoiada; Istimau, in versione rosata, prodotto della cantina Montisci Vitzizzai (da non confondere con la rinomata Cantina Giovanni Montisci, sempre di Mamoiada). Cannonau, vigne vecchie e in altura, praticamente una parcella che matura tardiva ma che viene vendemmiata per il solo rose. Un’altra bottiglia che rappresenta al meglio il terroir Barbaricino. Colore rosa pieno, riflessi aranciati, piccoli frutti rossi, pompelmo, una nota saastra. Grande freschezza e beva, sapido e largo nel finale. L’ Annata 2022 corrente ancora da farsi, il 2020 acquisisce di complessità senza perdere un centimetro in lunghezza e progressione. Grande prodotto.

LIGURIA

Altra bottiglia nature. Oriente ligure, La Spezia, quasi Versilia, fermentazione spontanea, affinamento in acciaio. Si trasforma nel bicchiere, salmastro, balsamico, escono alla distanza note minerali di pietra focaia, di fiori. Lungo finale sapido. Quasi un bianco gallego, ma è un elegante Vermentino ligure. Ottimo!

2023/24 BBALL SEASON

EMILIA ROMAGNA

Nuova immagine di uno dei piu’ famosi vitigni dei colli bolognesi. Forze giovani hanno rilevato la storica azienda che avrebbe (dicunt) rifornito la cantina di Villa Certosa con il suo CS. Pignoletto frizzante metodo classico, 18 mesi sui lieviti, un sorso elegante e polposo, versione moderna di una bottiglia che un tempo abbracciava i tortellini in brodo delle tavole natalizie. Setoso, bolla molto fine, note di frutta bianca e fiori, sfumature dolci di rose bianche, orchidea. Bravi Enrico e soci, vi aspetto col rosso a Monaco quando salite per la vostra amata Virtus.

TRA IL 23 E IL 24

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