Coppa Italia nelle Marche: Jesi e i suoi Castelli.

Le finali di Coppa Italia di LNP approdano nelle Marche. A Jesi e a Fabriano per la precisione, due cittadine gioiello che per anni hanno dato anche vita a derby infuocati. Che speriamo possano tornare a esserci. Jesi è una cittadina meravigliosa, patria di un vitigno straordinario come il Verdicchio e di una generazione di fiorettiste che hanno fatto la storia di questo sport: Vezzali, Trillini, Di Francisca ma anche Stefano Cerioni. Al grande maestro di scherma Ezio Triccoli è intitolato il palazzetto in cui si gioca. Stiamo parlando della città più medagliata al mondo nella storia delle Olimpiadi, mica pizza e fichi.

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LNP ha scelto come madrina della manifestazione un’altra Campionessa che ha dato lustro a Jesi, Alessia Polita. La sua è una grande storia di resilienza, grinta, coraggio e tigna tutta marchigiana.

thumbnail_presentazione Coppa Italia Roma

 

Jesi ha dato i natali a Valeria Moriconi e Virna Lisi, splendide nel teatro e nel cinema. A Luca Marchegiani e Roberto Mancini, che nel calcio “qualcosa” hanno fatto. In altre epoche Federico II e G.B. Pergolesi hanno messo Jesi sulla cartina geografica. Altri ancora senz’altro li dimentico.

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Virna LIsi

A me Jesi è sempre piaciuta e trovo che le colline che si estendono tutte lì attorno rappresentino le Marche al loro meglio, merito anche dei vigneti che regalano panorami mozzafiato, in cui lasci il cuore.

COLLINE

Il centro cittadino non è da meno, tutto racchiuso dentro 1,5 km di antiche mura conservate benissimo. Vale la pena fare una lunga passeggiata per ammirare la piazza in cui nacque Federico II, farsi una foto all’Arco di Clementino, trascorrere qualche minuto all’interno del Teatro dedicato a Pergolesi e poi ammirare le opere di Lorenzo Lotto nella Pinacoteca Civica di Palazzo Pianetti. 

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E’ imperdibile la visita al Museo dedicato a Federico II, nuovo di zecca, si chiama Stupor Mundi ed ha proprio l’obbiettivo di stupire. All’interno di Palazzo Ghislieri ci sono sedici sale tematiche per vivere in prima persona le battaglie che hanno segnato un’epoca.
Installazioni interattive, animazioni tridimensionali, contenuti multimediali, ricostruzioni architettoniche e sartoriali: è un’ esperienza multisensoriale abbastanza unica.

Per mangiare a Jesi.

La mia amica Marchesa Maria Letizia Federici consiglia fortemente I Spiazzi e l‘Hostaria dietro le Quinte dove tra l’altro sono stato qualche tempo fa con Lorenzo Settimi. Il Tabano è preso d’assalto da chi mangia carne come se non ci fosse un domani.  Poi c’è l’Hosteria Santa Lucia del funambolico Gianni Giacani, che fa pure dell’olio spettacolare, aromatizzati compresi: a me non garbano, ma i suoi si. Sono deliziosi e pure consigliatissimi

Il ristorante trattoria Antonietta è un approdo super sicuro per chi vuole mangiare tipico: un locale storico in centro, amato da jesini e visitatori.

Del Gatto Matto si è già parlato su questo blog, ma vale la pena ribadire il concetto. La pizza è buona e le proposte di cucina strizzano l’occhio anche a chi mangia Veg.

Bene anche La Picca, dove fanno anche taglieri di pizza, cocktail e c’è una buona selezione di vini, anche naturali.

Una tappa obbligata è all’Azienda Agricola Trionfi Honorati al Caseificio Piandelmedico: per fare la spesa di formaggi strepitosi, ma anche per un pranzo o una merenda da leccarsi i baffi.

Non lontano c’è Montecappone con i vini e con un olio delizioso.

Infine da non perdere: un dolce alla Pasticceria Bardi su Corso Matteotti. Le meringhe hanno sfamato intere generazioni Il ciambellobe e i Maritozzi di Avio Cantarini in via Fiume 14. Le pizze di formaggio ma anche le castagnole del forno Martellini. Il gelato della storica gelateria Trieste. La millefoglie della pasticceria Gianfelici.

Poi ci sono i Castelli nei loro paesi collinari di incredibile fascino tutti racchiusi dentro le Mura. Ogni paese è una scoperta. E qui ci trovate un sacco di produttori che fanno vini magnifici. E non solo.

Serra de’ Conti: il paese della cicerchia, (imperdibile quello della Bona Usanza, che fa solo grandi prodotti) il legume povero per eccellenza, dove si va anche per i vini di Poderi Mattioli, tra i miei preferiti. Quelli di Casalfarneto. Oppure i vini che una famiglia tedesca fa alla Fattoria Serra San Martino, non senza ardimento, grande passione, oppure tutto il mondo delle visciole di Cantina del Cardinale. Un paese benedetto, dove tra l’altro si mangia pure benissimo da Coquus Fornacis, dove sono stato recentemente con Veruska e l’amico tifoso di Varese Giorgio Bianchi.

Montecarotto: qui si va da Natalino Crognaletti, uno dei padri del Verdicchio che è diventato grande. Fattoria San Lorenzo, uno dei rapporti qualità prezzo migliori d’Italia. E poi Moncaro, una realtà super strutturata che si è affermata in tutto il mondo. Imperdibile la visita al Teatro Comunale, uno dei 100 Teatri storici delle Marche. Qui si mangia divinamente il pesce da Erard. 

E ci si butta sulla tradizione da Cadabò, dove si può pure dormire.

Maiolati Spontini: una sosta obbligata per andare a mangiare la pizza al Libero Arbitrio, impasto napoletano e stesura alla romana. E per visitare Pievalta, una azienda pioniera della biodinamica, il loro San Paolo 2013 è una delle cose piè intriganti che io abbia bevuto negli ultimi anni.

Poggio San Marcello: il Verdicchio della Cantina Sartarelli, solido e profumato.

Rosora: che a ottobre ospita la festa della Sapa, lo sciroppo d’uva che qui è un condimento cinque stelle lusso. E il paese del Graditempo da Vittoria, per una romantica fuga d’amore nella Country House con annesso ristorante annesso.

Mergo e Serra San Quirico: a Serra San Quirico per il latte da mucca jersey, i formaggi e pure l’agriturismo di Vito Celeste, che ha pure un punto vendita di prelibatezze a Castelplanio. A Mergo che bella la Country House il Tiglio.

Castelplanio: il paese in cui produce e vende cioccolato Paolo Mencarelli. Grande persona. Ma anche e soprattutto il paese di Fazi Battaglia, quelli della mitica bottiglia a forma di anfora.

PAOLO
Paolo Mencarelli

 

Cupramontana: la Montalcino del Verdicchio A Cupramontana c’è pure l’Enoteca cittadina che ospita tutti i produttori.  Come potete notare a Cupramontana hanno anche un sito fighissimo che aiuta alla visita. Corrado Dottori con La Distesa (bianchi e rossi, Derive, Nocenzio, Gli Eremi, wow!), Cà Liptra (Kypra lieviti indigeni, beva spettacolare che ha accompagnato tante serate). , La Marca di San Michele (che buono il Capovolto, un vino che mi ha colpito per la storia del suo nome, innanzitutto:  dal sito si legge che ” è stato preso dal metodo di allevamento della vite “ a capovolto” usato molto dai vignaioli della generazione dei nostri nonni in tempi di povertà e scarsità quando alla pianta della vite era richiesta la maggior produzione di uva possibile”), di Giulia, poi anche Bonci (una delle cantine di riferimento per le bollicine nelle Marche, con cinque referenze)  e Colonnara per gli spumanti, Quaresima, Cherubini, Frati Bianchi… insomma a Cupramontana c’è un sacco di roba buona. Trovate tutto qui

Il pranzo o la cena a Cupramontana? Rigorosamente alla Trattoria da Anita, già “della Moretta”, un posto abbastanza unico di cui hanno scritto le mie amiche Marchese Letizia e Dorina. 

Staffolo: un altro paese magico per il numero di cantine di altissimo livello che ci potete trovare. La Staffa, Fattoria Coroncino, Esther Hauser che fa due rossi da urlo, Ceppo e Cupo,  Finocchi e Zaccagnini. Tanta roba. Per mangiare qualcosa di buono l’indirizzo giusto è Vino e Cucina: non si sbaglia mai.

Monte Roberto: da Liana Peruzzi per bere il miglior spumante da Verdicchio nelle Marche, almeno per me. Ho conosciuto la Signora Peruzzi in occasione di una memorabile cena al Gallo Rosso di Filottrano. Non produce più di 5000 bottiglie, il suo è un 100% Verdicchio da uve biologiche, e lo fa qui. Spettacolare.

San Marcello: un Teatro che internamente è un gioiello, il Teatro Primo Ferrari. L’agriturismo e i vini di Tenuta San Marcello. Il magnifico progetto di Filodivino di cui vi ho già detto (foto). Purtroppo nei giorni delle Finali i ragazzi di Filodivino saranno ancora alle prese con i lavori per l’ultimazione della cantina e per la preparazione della nuova stagione, quindi non mi resta che farvi morire d’invidia. Un’altra cosa da visitare? Il frantoio di Giorgio Tonti Collenobile  che fa una mignola strepitosa. E anche  Il frantoio L’Olinda.

 

Morro d’Alba: un paese, un vino, un vitigno. IL Lacrima di Morro d’Alba, con tutti i suoi magnifici interpreti. Qui la lista completa a me personalmente garba assai la proposta di Vicari (che ha fatto anche un grande Verdicchio, tra l’altro)e poi ho un debole per una piccola realtà, quella di Silvia Giorgetti col suo Gelsomoro, che è un pezzo unico e pregiatissimo. L’olio di Stefano Mancinelli è superlativo. A Morro d’Alba si mangia rigorosamente dal Mago, dotato anche di deliziose camere da letto. A Jesi, tra l’altro, il Mago ha pure aperto uno negozio pieno di prodotti tipici.

Monsano: per la pizza Al Capriccio. Un locale divertente, perfetto per le famiglie coi bambini. Impasti e condimenti particolari, forno a legna, un sacco di cose sfiziose.

Santa Maria Nuova: il paese dove nasce il cioccolato di Pierre. Che ha il suo punto vendita proprio a Jesi, in via Gramsci 2. 

SAN PAOLO DI JESI: fate un giro all’Oleificio Rosini. 

Fuori dal contesto dei Castelli di Jesi ci sono 4-5 cose assolutamente imperdibili.

La Trattoria Gallo Rosso a Filottrano

La Chiusa da Carola tra Chiaravalle e Agugliano

Sempre ad Agugliano il ristorante di famiglia di Paolo Brunelli, il Belvedere, con gelateria annessa.

Arrivando da Ancona nord l’olio del Carmine con annesso ristorante, La Tavola del Carmine. 

VINO: COSA DICONO ALCUNI ESPERTI

Sono due i vini super premiati di questa zona delle Marche, incrociando i dati delle guide specializzate.

Castelli di Jesi Verdicchio Classico Il Cantico della Figura Riserva 2013 – Andrea Felici

Qui ci troviamo ad Apiro, che è  in provincia di Macerata. E’ una collina ai piedi del Monte San Vicino (m1479), ad un altitudine di 516 m sul livello del mare.

Castelli di Jesi Verdicchio Classico Villa Bucci Riserva 2015 – Bucci

Una delle cantine più note delle Marche. Qui siamo nel territorio di Ostra Vetere, che è pure un paese incantevole, in cui Veruska ed io ci siamo imbattuti un giorno per caso nel mezzo di una processione. Fanno anche l’olio, molto bene.

I TRE BICCHIERI DEL GAMBERO ROSSO (nella zona)

Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Lauro Ris. ’15 – Poderi Mattioli
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Salmariano Ris. ’14 – Marotti Campi
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. San Paolo Ris. ’15 – Pievalta
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. San Sisto Ris. ’15 – Fazi Battaglia
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. V. Il Cantico della Figura Ris. ’13 – Andrea Felici
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Insolito del Pozzo Buono ’15 – Vicari
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Misco ’16 – Tenuta di Tavignano (Cingoli – MC)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Qudì ’15 – Roberto Venturi (Castelleone di Suasa)

Se invece volete dare una sbriciata ai Verdicchi che mi sono piaciuti nel 2017, potete dare un’occhiata qui.

Altre liste qui

GIANMARIA VACIRCA

Grazie per le dritte a Maria Letizia Federici

 

 

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